Omicidio di Gagliato, prende corpo l’ipotesi della faida
Lo sfondo in cui e' maturato il duplice omicidio dei fratelli gemelli Nicola e Vito Gratta', 38 anni, avvenuto nel pomeriggio di ieri a Gagliato, nel Catanzarese, sarebbe la faida del basso ionio catanzarese, del Soveratese, che incrocia i territori del Vibonese e del Reggino.
E' questa l'ipotesi piu' accreditata nelle indagini seguite alla lunga scia di sangue che sta caratterizzando il comprensorio. A partire dall'omicidio di Vittorio Sia, 51 anni, freddato ad aprile scorso e considerato uno dei boss della zona. Per questo gli inquirenti non escludono anche un collegamento diretto tra questo fatto di sangue e quello di ieri.
Tra l'altro, risultano rapporti e collegamenti tra i fratelli Gratta' e la famiglia di Domenico e Vincenzo Todaro, finiti in manette insieme a Daniela Iozzo per un agguato compiuto proprio a Sia. Nel locale in cui e' avvenuto l'agguato ai gemelli si trovavano altre due persone, entrambe incensurate e non coinvolte nelle vicende criminali. Un colpo d'arma da fuoco ha raggiunto ad un braccio un pensionato sessantenne, mentre l'altra persona e' rimasta illesa. Il gruppo stava giocando a carte quando e' entrato in azione un killer, armato di pistola, che ha esploso l'intero caricatore; un secondo killer ha atteso fuori, mentre entrambi avevano il volto coperto da casco integrale e sono fuggiti in moto. Nessuna informazione di rilievo, oltre alla dinamica dei fatti, sarebbe venuta dal racconto delle due persone presenti nel locale. D'altronde e' chiaro che l'obiettivo dei sicari erano i due fratelli, dal momento che gli altri due presenti non hanno riportato conseguenze, salvo il pensionato ferito al braccio per errore.