Ra.Gi Onlus, Fiocchetto Lilla inizia il suo tour dall’Istituto “Don G Maraziti di Marcellinara”
Il Fiocchetto Lilla ha iniziato il suo tour dall’Istituto “Don G Maraziti di Marcellinara”. Sono stati 66 gli alunni, accompagnati da professori e genitori, che hanno potuto ascoltare gli interventi delle tre esperte della Ra.Gi Onlus che, dopo numerosi studi condotti in tre anni di incontri con gli studenti, sono riuscite a mettere in piedi un progetto di prevenzione diversificato da offrire ai ragazzi che sta riscuotendo molto successo.
Un progetto per il quale le tre professioniste hanno anche coniato il termine di “Amoressia” perché a loro dire “un disturbo del genere non è un capriccio come in molti affermano, cercando di sminuirlo, ma una questione di cuore, in cui si cela una profonda crisi di identità, un profondo dolore dell’anima che se individuato in tempo a volte può anche essere riportato alla normalità”.
All’incontro, supportato dalla Fondazione Calabria etica, retta da Pasqualino Ruberto, oltre alla dirigente scolastica dell’istituto Amelia Roberto era presente il vice sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, che alla fine dell’incontro ha manifestato la sua volontà di voler supportare la Ra.Gi. nel prosieguo di iniziative come queste, che si sono rivelate di un certo spessore formativo, emozionale ed umano.
La psicologa Chiara Caccavari, la nutrizionista Susy Ranieri e la terapeuta espressivo corporea ed esperta in comunicazione Elena Sodano non hanno dubbio alcuno sulla necessità di portare l’esperienza del Fiocchetto Lilla anche negli istituti comprensivi, anzi a loro dire, è proprio con i ragazzi dagli 11 ai 13 anni che occorre iniziare a fare prevenzione, perché la prima adolescenza è un momento di estrema vulnerabilità nel processo di sviluppo dell’immagine corporea, a causa dei cambiamenti fisici associati alla pubertà, all’incremento del desiderio di accettazione da parte dei coetanei, all’inizio delle relazioni sentimentali e all’eventuale esposizione ad eventi di vita negativi associati a questa fase dello sviluppo. Ed alcuni adolescenti rispondono a questi eventi modificando il proprio comportamento alimentare attraverso una restrizione e/o selezione del cibo.
A fianco a questo, i dati contenuti nell’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dicono che sono in aumento le bambine che, già all’età di 7 anni, hanno il primo incontro con lo psichiatra a causa di un restrittivo comportamento alimentare. Ma anche la tarda adolescenza è un momento molto delicato a causa delle difficoltà legate alle prime relazioni intime, e alla ricerca di una propria identità separata da quella della famiglia. In questo caso il disturbo alimentare può rappresentare una forma di adattamento psicologico disfunzionale alle sfide dell’adolescenza.
A tutto ciò si aggiunge che i “media” sono agenti di socializzazione in grado di contribuire alla costruzione di determinate rappresentazioni sociali, fuorvianti, limitanti, restrittive, che influenzano la conoscenza della realtà dei nostri ragazzi. Essi hanno un ruolo e giocano una parte molto importante come agenti di rinforzo e spesso forniscono gli strumenti ai ragazzi per manifestare il loro disagio, si fanno portavoce di significati molto vicini alla sfera dei disturbi del comportamento alimentare e fungono da cassa di risonanza ai processi sociali e culturali.
Alla luce di queste considerazioni, le professioniste della Ra.Gi., hanno ritenuto opportuno basare i propri intervenenti sull’utilizzo di strumenti che possano facilitare l’approccio con i ragazzi, perché parte integrante del loro mondo. Lavorare con l’aiuto di spot, video, musiche e supporti motivazionali, volantini ed opuscoli, che hanno l’obiettivo primario di arrivare ai ragazzi attraverso il loro stesso linguaggio, si sta rivelando una tecnica vincente, che l’associazione ha deciso di mettere in campo per una campagna che coprirà l’intero territorio regionale.