Editoria, L’Ora della Calabria annuncia stop alle pubblicazioni
Dopo la denuncia, a febbraio, delle pressioni per non far uscire un articolo sul figlio del senatore Antonio Gentile e, il giorno stesso, il blocco delle rotative, ora L’Ora della Calabria ferma le pubblicazioni per il quotidiano e per il sito web. È stato il liquidatore, dott. Giuseppe Bilotta, ad annunciare via e-mail, alle 18.28 di ieri, la cessazione delle pubblicazioni, in seguito ai tre giorni di sciopero proclamati per l'imminente rischio che la testata passi in mano dello stampatore Umberto De Rose, principale creditore della C&C.
Il direttore de L'ora della Calabria, Luciano Regolo, afferma: ''Tale gesto improvviso, sulla base di spiegazioni pretestuose, quale la necessità di non gravare con ulteriori spese di stampa il bilancio (nei tre giorni di sciopero non si sarebbe comunque andati in stampa), si configura come una ritorsione inaccettabile specialmente perché sia il Cdr sia il sottoscritto nel numero oggi in edicola avevamo destato la pubblica attenzione su alcuni aspetti poco chiari nelle modalità e nelle procedure di liquidazione stessa. Tale convincimento è suffragato anche dal fatto che il liquidatore, con scelta "totalitaria", annuncia anche la cessazione dell'attività online che non ha e non può avere alcun costo giornaliero sensibile ai fini del bilancio. Una scelta quindi solo dovuta alla volontà di mettere i bavagli alla redazione e al direttore dell'Ora.
Faccio notare altresì che meno di 24 ore prima, alle 20.01 di ieri, dell'e-mail che tacita l'Ora e il nostro sito, lo stesso Bilotta rassicurava l'intera redazione con una e-mail di cui ciascuno di noi conserva copia in cui annunciava che l'azienda avrebbe provveduto a pagare le spettanze dovute. Quindi, da un punto di vista contabile, non sollevava affatto il problema costituito dal costo del prosieguo delle pubblicazioni, che evidentemente è stato pretestuosamente tirato in ballo solo dopo la nostra protesta.
Devo inoltre annunciare che questo non è il primo grave episodio registrato. La sera del 7 aprile, infatti, poiché il giorno prima il Cdr aveva pubblicato un proprio comunicato sul giornale dichiarando lo stato di agitazione sempre per la situazione oscura sul futuro della testata, avendolo io cercato al telefono mi disse che avrebbe interrotto le pubblicazioni poiché il sindacato aveva "osato" indire una protesta. Mi chiese anzi di annunciare questa sua decisione a tutti i miei colleghi, cosa che io feci. Quando si stava elevando la nostra protesta congiunta, venne in redazione l'ex editore, Alfredo Citrigno, chiedendo la comprensione dei colleghi e spiegando che il dott, Bilotta non sarebbe aduso alle relazioni sindacali e che era stato commesso un errore, annunciando infine l'annullamento della decisione ritorsiva. Ma evidentemente non si trattava di mancanza di esperienza, c'è proprio la precisa volontà di impedire ogni replica e ogni attenzione su quanto si sta consumando ai danni di questa testata e di chi ci lavora, in spregio anche alle forme più elementari di rispetto, oltre che a diritti costituzionalmente garantiti, e ledendo la stessa dignità personale e professionale dei giornalisti, con metodi che ricordano quelli dittatoriali-ritorsivi del totalitarismo. Chiedo l'aiuto di tutti i colleghi calabresi e della stampa nazionale affinché ci sostengano in questa altra pagina oscura nel giornalismo di questa regione''.