Cariati, Sero: “Serve protesta territoriale contro il taglio dei trasporti”
“Senza Ospedale, senza Tribunale, senza treni ed ora anche senza autobus! Ci dica la Regione Calabria su quali basi, con quali obiettivi e con quali altri mezzi e stimoli, giovani e meno giovani dovrebbero oggi preferire di restare ancora qui, invece di abbandonare la loro terra d’origine, sciaguratamente privata adesso finanche dei servizi essenziali? Ma come si può pensare di tagliare fuori la Sila Greca ed il basso ionio cosentino da qualsiasi forma di collegamento col resto della regione? Siamo alla ghettizzazione. Siamo all’assurdo!”
È quanto dichiara Filippo Sero, Sindaco di Cariati, unendosi al grido di allarme lanciato dai colleghi della Sila Greca, Pasquale Manfredi primo cittadino di Campana e Filippo Mazza Vicesindaco di Mandatoriccio e plaudendo all’iniziativa di attenzione parlamentare annunciata dall’assessore provinciale Leonardo Trento con la richiesta di un’interrogazione al Governo attraverso il viceministro alle infrastrutture Nencini.
"Continua dunque ad avere ragione – dice Sero – chi ha sostenuto e sostiene che quanti ci governano in Regione disconoscono i territori; non conoscono la storia di un territorio sventrato dalla SS.106 e, ancora peggio, quella dei pendolari che, penalizzati dall’assenza di treni, sono costretti a raggiungere ogni giorno le città relativamente vicine, come Rossano, o più distanti come Cosenza, a bordo delle proprie auto ed impiegando tempi disumani per stare sul loro posto di lavoro o per andare a studiare!"
"Ancora una volta faccio appello, così come abbiamo fatto in passato su tante altre questioni rimaste aperte e così come stiamo facendo sulla vertenza Tribunale di Rossano, all’unità e alla mobilitazione territoriale. Non è possibile che vi siano vuoti nella protesta. Questo territorio, soprattutto le grandi Città come Rossano e Corigliano, devono assumere una guida nella protesta contro queste scelte scellerate, condividendo con tutti i centri minori l’esigenza di porre insieme un freno forte e finalmente unitario a questa depredazione sistematica e scientifica delle motivazioni stesse di permanenza in questa terra".