Heracles, la Mobile arresta 7 persone: devono scontare pene definitive

Crotone Cronaca
Aracri, Russelli e Devona

Gli agenti della squadra Mobile di Crotone hanno arrestato sette persone nei cui confronti, con la sentenza emessa dalla Cassazione lo scorso 29 ottobre, sono diventate definitive le condanne inflitte nell'ambito del maxi processo antimafia 'Heracles', scaturito dall'omonima operazione condotta nel 2008 contro le cosche del crotonese.

GLI ARRESTATI

I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di Margherita Cau, 38 anni moglie del boss di Papanice Leo Russelli, attualmente detenuto in regime di 41 bis, che è stata rintracciata in provincia di Reggio Emilia in collaborazione con la squadra Mobile del capoluogo emiliano; di Rocco Aracri, 30 anni, Rocco Devona, 30 anni, Fabio Pace, 30 anni, Francesco Antonio Russelli, 42 anni tutti di Papanice; e ancora di Benito Macrì, 44 anni, e Luigi Bonaventura, detto Babà, 41enne di Crotone.

I FATTI CONTESTATI

Margherita Cau, rintracciata dal personale della Squadra mobile di Reggio Emilia a Scandiano, presso la sorella, sarebbe accusata di gestire sotto le direttive del marito, detenuto al 41bis, le assunzioni presso lo stabilimento di ceramica Gres 2000 di Crotone. Il provvedimento di oggi è scaturito dalle operazioni “Eracles” e “Perseus” che, condotte dalla Squadra Mobile di Crotone e la collaborazione del personale del Servizio centrale operativo, hanno portato alla cattura dei capi e gli esponenti di rilievo delle cosche Papaniciari e Vrenna-Corigliano-Bonaventura, che si sarebbero resi responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione illegale di armi, estorsioni e danneggiamenti nei confronti di imprenditori locali e traffico di eroina, cocaina, hascisc e marijuana.

Gli arrestati, con sentenza di primo grado in sede di rito abbreviato, emessa dal Gip del tribunale i Catanzaro il 10 marzo 2010, erano stati condannati a pene variabili comprese tra 4 mesi e 10 anni di reclusione, pene confermate con la sentenza del 10 maggio 2013 emessa dalla Corte d’Assie d’Appello di Catanzaro, poi diventata definitiva lo scorso 29 ottobre a seguito della pronuncia della Corte suprema di Cassazione che ha rigettato i ricorsi.

LE PENE

Queste le pene: Rocco Aracri e Rocco Devona: 3 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso e armi; Fabio Pace e Antonio Francesco Russelli, 3 anni 1 mese e 10 giorni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso; Benito Macrì, 7 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso, lesione personale in concorso, armi, esplosioni pericolose; Luigi Bonaventura, 5 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso, estorsione, rapina, armi; Margherita Cau 4 anni e 8 mesi per estorsione in concorso aggravata. Gli arrestati dopo le formalità di rito sono stati portati presso il carcere di Catanzaro a disposizione dell’autorità giudiziaria.