Processo “Heracles”, sconti di pena in appello
La Corte d'assise d'appello di Catanzaro, questa sera, ha ampiamente riformato la sentenza di primo grado a carico di 92 imputati coinvolti nell'operazione "Heracles", condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, contro presunti affiliati alle famiglie della 'ndrangheta crotonese (cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura). Con la prima sentenza, emessa al termine dei giudizi abbreviati il 10 marzo 2010, 30 persone erano state completamente assolte e 63 condannate. L'Ufficio di procura ha impugnato 29 assoluzioni - tutte tranne quella di Emilio Iuticone -, ma l'appello e' stato ritenuto inammissibile dai giudici di secondo grado (pesidente Barone, consigliere Cosentino). Il nutrito collegio difensivo, invece, ha appellato le 63 condanne - a pene comprese tra i 19 ed i 2 anni di reclusione -, ottenendo questa sera numerosi sconti di pena , poiche' per molti imputati e' stato riconosciuto il vincolo della continuazione con precedenti vicende giudiziarie, e per tutti gli imputati cui era contestata la violazione della legge in materia di stupefacenti e' caduta l'aggravante dell'articolo 7. Inoltre, sono stati assolti per non aver commesso il fatto Annibale Barilari, Giuseppe Barilari, Margherita Cau, Andrea Gullo, e Francesco Gumari, nonche' Francesco Cardamone dai reati di cui ai capi 44 e 45 (tra questi un omicidio) e Fortunato Giungato dal reato di cui al capo 17 della rubrica. Assolti perche' non il fatto non sussiste Carmelo Gulla' e Giuseppe Lidonnici. Nel processo erano costituite diverse parti civili, per le quali il giudice dell'udienza preliminare distrettuale, Antonio Battaglia, aveva disposto risarcimenti per un totale di 341.361 euro - in particolare, a Walter Ceraso 5.000 euro, a Mario Mascolo 25.000 euro, a Romina Perri 36.361 euro, a Gaetano Covelli 40.000 euro, a Lucia Stabile 150.000 euro, a Giuseppe Michele Petrone 5.000 euro, alla Regione Calabria 80.000 euro.
L'operazione "Heracles" risale all'aprile 2008: fu divisa in due tranches, una scattata il 7 di quel mese, quando 39 persone furono sottoposte a fermo di indiziato di delitto, ed una del giorno 27, per l'esecuzione di 55 provvedimenti cautelari emessi dal gip di Catanzaro nei confronti di soggetti ritenuti affiliati alla cosca crotonese Vrenna- Corigliano-Bonaventura (tra i quali gli stessi 39 gia' fermati, ed altre 16 persone che avrebbero svolto la loro attivita' criminale nella citta' di Crotone). L'attivita' investigativa, secondo le accuse, ha anche permesso di scoprire gli autori degli omicidi di Francesco Gallo e Leonardo Covelli (il processo per i relativi imputati e' in corso), uccisi a Crotone nel 2000, per contrasti interni alla cosca, e di smantellare gli arsenali del sodalizio criminale.