‘Ndrangheta: processo “Heracles”, chiesta condanna 28 imputati
Si e' conclusa con richieste di condanna fino a 18 anni di carcere nei confronti di 28 dei 30 imputati assolti in primo grado, nonche' con la richiesta di confermare le 63 condanne gia' emesse in quella stessa sede, la requisitoria del sostituto procuratore generale di Catanzaro Raffaela Sforza, oggi, nell'ambito del giudizio d'appello per le 93 persone giudicate con rito abbreviato a seguito dell'operazione "Heracles". L'inchiesta e' stata condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro presunti affiliati alle famiglie della 'ndrangheta crotonese (cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura). Risale all'aprile 2008, ed e' stata divisa in due tranches, una scattata il 7 di quel mese, quando 39 persone furono sottoposte a fermo di indiziato di delitto, ed una di giorno 27, per l'esecuzione di 55 provvedimenti cautelari emessi dal gip di Catanzaro nei confronti di soggetti ritenuti affiliati alla cosca crotonese Vrenna- Corigliano-Bonaventura (tra i quali gli stessi 39 gia' fermati, ed altre 16 persone che avrebbero svolto la loro attivita' criminale nella citta' di Crotone). L'attivita' investigativa, secondo le accuse, ha anche permesso di scoprire gli autori degli omicidi di Francesco Gallo e Leonardo Covelli, uccisi a Crotone nel 2000, per contrasti interni alla cosca, e di smantellare gli arsenali del sodalizio criminale. Molti dei numerosi imputati di "Heracles" hanno chiesto il rito abbreviato (che comporta lo sconto di pena di un terzo), conclusosi il 10 marzo del 2010 con 63 condanne e 30 assoluzioni totali. Quel giorno il giudice dell'udienza preliminare distrettuale, Antonio Battaglia, ha inflitto pene comprese tra 19 e 2 anni di reclusione, e disposto risarcimenti alle parti civili per un totale di 341.361 euro - in particolare, a Walter Ceraso andranno 5.000 euro, a Mario Mascolo 25.000 euro, a Romina Perri 36.361 euro, a Gaetano Covelli 40.000 euro, a Lucia Stabile 150.000 euro, a Giuseppe Michele Petrone 5.000 euro, alla Regione Calabria 80.000 euro. Il pubblico ministero Pierpaolo Bruni (che aveva chiesto 91 condanne e 2 assoluzioni) ha proposto appello contro quasi tutte le assoluzioni, mentre i difensori hanno impugnato le condanne. Cosi' si e' arrivati in Corte d'appello, dove il processo proseguira' con le arringhe difensive il 30 e 31 marzo, e poi il 6 aprile, giorno in cui e' attesa la sentenza.