Calcioscommesse. “Dirty soccer”, nuovi avvisi di garanzia
La Polizia di Stato ha eseguito dei decreti di perquisizione con contestuali avvisi di garanzia, disposti dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, a dirigenti delle squadre di calcio del Teramo e del Savona con riferimento all’incontro di calcio di Lega Pro, Girone B, disputato tra le due compagini il 2 maggio scorso.
Ai dirigenti viene contestato di aver alterato il risultato della partita che ha consentito al Teramo di guadagnare la promozione diretta in Serie B con una giornata di anticipo rispetto alla conclusione del campionato.
Tra gli indagati il presidente, il direttore sportivo del Teramo ed il direttore sportivo del Savona, nonché altre persone già indagate nell’ambito della precedente operazione del 19 maggio scorso.
5 gli avvisi di garanzia notificati ed altrettante le perquisizioni domiciliari eseguite a carico di: Giuliano Pesce, nato a Venezia, 50 anni (ex Ds della Ternana e collaboratore tecnico del Parma); Davide Matteini, nato a Livorno, 33 anni (calciatore del San Paolo Padova); Marcello Di Giuseppe, nato a Teramo, 47 anni (direttore sportivo del Teramo); Luciano Campitelli, nato a Canzano (Te) 59 anni (presidente del Teramo) e Marco Barghigiani nato a Livorno, 52 anni ( direttore sportivo del Savona).
LA VITTORIA A SAVONA E LA PROMOZIONE IN B DEL TERAMO
I cinque sono ritenuti responsabili dell’alterazione dell’incontro di calcio Savona-Teramo del 2 maggio scorso, partita su cui si è focalizzata l’attenzione degli agenti della Mobile di Catanzaro e dello Sco, e che vide il Teramo vincere sul campo del Savone. La gara aveva una certa rilevanza perché sanciva la vittoria del campionato da parte del Teramo con una giornata di anticipo. La squadra abruzzese, infatti, ha festeggiato sul campo ligure la prima storica promozione in serie B.
La dirigenza del Teramo calcio, secondo gli investigatori, avrebbe raggiunto il risultato incaricando un apersona definita dagli inquirenti un “esperto di frodi sportive”, Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila e già indagato nell’operazione Dirty Soccer. La tesi è che il ds doveva “combinare” il risultato dell’incontro procurando la vittoria al Teramo.
Di Nicola non sarebbe però stato solo nel favorire la combine tra le due squadre, ma – secondo le indagini - si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio affinché la proposta giungesse a destinazione: si tratta di Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui indagato nell’operazione Dirty Soccer, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma.
30 MILA EURO: IL PREZZO DELLA VITTORIA
Il prezzo della combine sarebbe stato di 30 mila euro che Campitelli e Di Giuseppe, rispettivamente presidente e ds del Teramo, avrebbero versato per remunerare l’opera prestata dagli indagati, ricompensandoli dell’alterazione della partita con il conseguente ottenimento della promozione della compagine abbruzzese. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati ad alcuni indagati supporti informatici sui quali saranno svolti approfondimenti investigativi.
DUE CALCIATORI SAVONA DISSERO NO A "COMBINE"
Due calciatori del Savona hanno rifiutato la proposta di combine. E' quanto emerge dall'avviso di garanzia notificato oggi a Giuliano Pesce, ex ds della Ternana e collaboratore tecnico del Parma; Davide Matteini, calciatore del San Paolo Padova; Marcello Di Giuseppe, ds del Teram;, Luciano Campitelli, presidente del club abruzzese e Marco Barghigiani, ds del Savona. Secondo il magistrato titolare dell'indagine "Dirty soccer", Elio Romano, sarebbero "responsabili dell'alterazione dell'incontro di calcio Savona-Teramo", che valse la promozione in B del club biancorosso, in concorso con il ds dell'Aquila, Ercole Di Nicola e l'allenatore del Barletta, Ninni Corda.
Secondo quanto ricostruito dalla Dda di Catanzaro, Di Nicola "ricevuto incarico da Campitelli e Di Giuseppe (rispettivamente presidente e ds del Teramo, ndr), anche attraverso la mediazione di Matteini (calciatore del San Paolo Padova, ndr) offriva denaro o altra utilità o vantaggio a due calciatori del Savona, Marco Cabeccia e Alessandro Marchetti, affinché alterassero le proprie prestazioni agonistico-calcistiche a favore della squadra avversaria del Teramo, offerta che però - si legge nell'avviso di garanzia - veniva rifiutata dai due calciatori".
A questo punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli indagati avrebbero intrapreso un'altra strada. Con l'intermediazione di Corda e Pesce avrebbero promesso 30.000 euro a Barghigiani (ds del Savona) che "accettava e si faceva latore della proposta corruttiva con altri calciatori del Savona, allo stato non identificati, affinché la squadra del Savona uscisse sconfitta" dall'incontro con il Teramo. Le persone raggiunte oggi dall'avviso di garanzia con contestuale decreto di perquisizione verranno ascoltate nei prossimi giorni dagli inquirenti catanzaresi.
(ultimo aggiornamento: 14:49)