Calcio: Lega Pro, Macalli “dimissioni definitive”
"Le mie dimissioni non sono definitive, ma super-definitive". Così il presidente dimissionario della Lega Pro, Mario Macalli, ieri ospite dello "Speciale calcio scommesse" di Sportitalia, condotto da Michele Criscitiello. Lo storico numero 1 della vecchia Lega di Serie C ha deciso di rimettere il proprio mandato dopo una lunga lotta e tante polemiche.
Per Macalli però, il calcio italiano è allo sbando totale. "Sono molto meno pessimista, anche se non viviamo un momento favorevole. Ricordo a tutti che abbiamo 60 squadre in Lega Pro, il primo luglio è stato mandato il primo controllo alla FIGC e quattro sono fuori dal primo giorno: Monza, Castiglione, Barletta e Grosseto. Solo il 5% non è partito per motivazioni che poco c'entrano con la Federazione. In B se saltano due squadre su 22 non c'è scandalo, mentre da me in Lega Pro c'è scandalo", lo sfogo di Macalli che parla anche della neopromossa in B, il Teramo.
"È una squadra che ha vinto un campionato, conosco personalmente il presidente del Teramo e mi auguro dimostri la sua innocenza e possa giocare la Serie B. Comunque, se fosse tutto vero quello che dicono, nella vicenda calcio scommesse ci sono dieci-dodici squadre che mai sono state con me", dichiara Macalli che poi ricorda anche come la Lega Pro ha combattuto, in questi anni, il fenomeno del calcio scommesse. "Abbiamo fatto qualcosa di importante, ma tutto da soli. Siamo andati addirittura all'ONU a parlarne, siamo sul pezzo e sulla problematica di Catanzaro abbiamo fatto molte segnalazioni. Ma dopo le segnalazioni il nostro lavoro si chiude". Macalli torna sulle sue dimissioni.
"Si arriva a un certo punto in cui si fanno certi ragionamenti. Nella vita ci sono delle priorità e ho deciso con tutti i collaboratori che hanno lavorato con me. Di cose me ne rimprovero a migliaia, ma ho sempre trattato tutti i club allo stesso modo. Ho sbagliato alcune scelte, tra le quali Ghirelli, e a volte bisogna prenderne atto. Il calcio è nettamente cambiato. Il bilancio non approvato? È una cosa ridicola, ci sono voti di società che non fanno parte della Lega". Macalli parla anche del presidente federale Carlo Tavecchio. "Se mi sono sentito abbandonato? Io non mi sento abbandonato da nessuno e nemmeno da Tavecchio. Lotito? È un dirigente molto abile". Martedi' il consiglio federale nominerà un commissario che porterà la Lega Pro alle nuove elezioni. "Chi sarà lo decide il presidente federale e il Consiglio Federale. Il mio futuro? Lavoro tutte le mattine, ho 400 aziende da assistere". Macalli assicura che "il calcio italiano è vivissimo e vivrà ancora" e poi conclude e avvisa: "la certezza è che quando io tirerò le cuoia alcune cose usciranno fuori, l'ho già detto alle mie nipoti. Andranno sui giornali certe persone, ne sono certo". (AGI)