‘Ndrangheta vibonese, Nicola Tripodi al 41 bis
Per Nicola Tripodi si aprono le porte del 41 bis. L’applicazione del carcere duro per il presunto boss vibonese giunge a pochi mesi di distanza dalla sua condanna ad 8 anni di reclusione, inflittagli al termine del processo nato dall’indagine Lybra.
Il 41bis è stato richiesto da Pierpaolo Bruni, sostituto procuratore della Dda di Catanzaro: il nome del presunto boss comparirebbe, infatti, anche nell'inchiesta che il magistrato sta conducendo sui legami tra le cosche vibonesi e una nota emittente radiofonica.
Secondo gli inquirenti, Tripodi sarebbe al vertice dell'omonima cosca di 'ndrangheta, attiva nella zona Marina di Vibo Valentia. Il clan, sempre secondo gli investigatori, avrebbe il monopolio di appalti pubblici e, nella zona, controllerebbe ogni affare illecito. Nell’inchiesta Lybra si sarebbe fatta luce sulle attività del clan che vanterebbe addirittura collegamenti in ambienti politici romani e massonici.