“Terramara Closed”. Cassazione conferma estraneità del secondo latitante più pericoloso d’Europa
La quinta sezione della Corte di Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso della Procura della Repubblica Antimafia di Reggio Calabria, ha di fatto confermato l’annullamento da parte del Tribunale del Riesame dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini Preliminari di Reggio Calabria, Nicolò Marino.
L’ex ricercato considerato - fino alla data del suo arresto - il secondo latitante più pericoloso d’Europa dopo Messina Denaro, i seguito alla recente operazione “Terramara Closed” è accusato di intestazione fittizia di beni aggravata dalla finalità di aver agevolato la cosca Zagari-Fazzalari.
Avverso l’accoglimento del riesame, proposto dall’avvocato Antonino Napoli, difensore di Fazzalari, da parte del Tribunale della Libertà la Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria aveva proposto ricorso in Cassazione.
Contrariamente alle argomentazioni del Pubblico Ministero Napoli aveva depositato un’articolata memoria concludendo per la dichiarazione di inammissibilità del ricorso della Pubblica Accusa o il rigetto dello stesso.
La Corte di Cassazione, accogliendo le contestazioni dell’avvocato, ha dichiarato inammissibile il ricorso ed ha confermato la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza per i reati contestati a carico dell’ex latitante.
Fazzalari nell’ambito dell’operazione Terramara Closed è accusato di aver intestato fittiziamente ad altre persone, al fine di eludere le disposizioni della legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, alcuni fondi nel comune di Taurianova, costituenti l’ex feudo dei marchesi De Riso, e due aziende - la Agripower e la Agrienergia - destinate alla produzione di energia da fonti rinnovabili e, nello specifico, da impianti fotovoltaici installati su serre agricole.
Ernesto Fazzalari, comunque, rimane indagato nell’ambito dell’Operazione, avendo ricevuto nelle more l’avviso di conclusione indagini.