Processo Terramara-Closed, 13 condanne e 15 assoluzioni

Reggio Calabria Cronaca

Circa 90 anni di carcere per 13 condanne e 15 assoluzioni. È la sentenza del rito ordinario del processo scaturito dall’inchiesta Terramara-Closed (QUI) emessa dal Tribunale collegiale di Palmi, presieduto dal giudice Francesca Mirabelli e con a latere i giudici Federica Giovinazzo e Martina Tuscano; pm Giuliana Pantano.

Reggono in parte le accuse dell’inchiesta scattata nel dicembre 2017 che ha coinvolto 69 persone (QUI), tra cui l’ex sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, il fratello Antonio, e l’ex assessore Francesco Sposato, tutti assolti dalle accuse contestate, i primi due in abbreviato e il terzo in ordinario.

L’operazione, che ha unito cinque diversi procedimenti condotti da polizia, carabinieri e dalla guardia di finanza, sotto il coordinamento della Procura antimafia di Reggio Calabria, si è focalizzata sulle dinamiche delle cosche di ‘ndrangheta attive a Taurianova.

Spiccano, fra le condanne, quelle di Carmelo Sposato (15 anni di reclusione), Domenico Rettura (14 anni), Francesco Domenico Sposato (13 anni), Sandro Scariato (12 anni).

Anche fra gli assolti, risaltano alcune posizioni per quantificazione della richiesta di condanna del pm, come Francesco Ammendola, Pasquale Scariato, Domenico Scoleri, Rosario Scoleri, Carmelo e Pietro Tallarida.

LE CONDANNE

I giudici hanno quindi condannato Carmelo Sposato a 15 anni di reclusione (il Pm aveva chiesto 18 anni); Domenico Rettura 14 anni (il Pm aveva chiesto 18 anni); Rocco Fedele 6 anni (il Pm aveva chiesto 16 anni); Giacomo Monterosso 5 anni (il Pm aveva chiesto 16 anni); Antonio Rettura 5 anni (il Pm aveva chiesto 16 anni con assoluzione del Capo 10).

Inoltre, Francesco Domenico Sposato 13 anni (Il Pm aveva chiesto 12 anni); Sandro Scariato 12 anni (Il Pm aveva chiesto 13 anni); Giuseppe Scarfò 4 anni (Il Pm aveva chiesto 15 anni e 2 mesi); Giuseppe Condello 4 anni (chiesto dal Pm 15 anni e 2 mesi); Enrico Caruso 4 anni (chiesto dal Pm 4 anni e 6 mesi).

E poi, Elena Hanganu 3 anni e 3 mesi (il Pm aveva chiesto 6 anni e 6 mesi); Francesco Conforti 1 anno e sei mesi (sospensione della pena), (Il Pm aveva chiesto 4 anni previa esclusione finalità mafiosa); Luigi Conforti 1 anno e sei mesi (Il Pm aveva chiesto 4 anni previa esclusione finalità mafiosa).

LIBERTÀ VIGILATA

Libertà vigilata per tre anni, poi, nei confronti di Carmelo Sposato, Francesco Domenico Sposato, Domenico Rettura e Sandro Scariato.

NON LUOGO A PROCEDERE

Il Tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere per Giovanni Del Conte, Vincenza Sposato (il Pm aveva chiesto 4 anni), Veronica Sposato (il Pm aveva chiesto 4 anni), Martino Cutrì (5 anni la richiesta del Pm), “per intervenuta prescrizione”.

LE ASSOLUZIONI

Assoluzione per Francesco Ammendola (richiesta del Pm 12 anni), Pasquale Scariato (il Pm aveva chiesto 12 anni), Domenico Scoleri (il Pm aveva chiesto 12 anni) e Rosario Scoleri (il Pm aveva chiesto 12 anni), del reato al Capo 1 per non aver commesso il fatto.

Inoltre, Giovanni Vincenzo Surace (il Pm aveva chiesto 6 anni e 6 mesi), al Capo 7 per aver commesso il fatto; Domenico e Antonio Rettura al Capo 10 perché il fatto non sussiste; Domenico Rettura, Antonio Rettura e Rocco Fedele ai Capi 13 e 14 perché il fatto non sussiste; Concetta Scarfò al Capo 14 perché il fatto non sussiste (il Pm aveva chiesto l’assoluzione).

Ed ancora: Filippo Fazzalari (12 anni la richiesta del Pm), Giovanni Del Conte per non aver commesso il fatto per il reato al Capo 1 (4 anni la richiesta del Pm); Giuseppe Scarfò e Giuseppe Condello per il fatto al Capo 1 e al Capo 7; Carmelo Tallarida (il Pm aveva chiesto 15 anni) e Pietro Tallarida (il Pm aveva chiesto 15 anni), per il Capo 1 e per non aver commesso il fatto nei Capi 8 e 9.

Fabio e Natale Vittorio Condrò al Capo 20 perché non costituisce reato (richiesta assoluzione dal Pm); Giuseppe Sorrentino (il Pm aveva chiesto 4 anni previa esclusione finalità mafiosa); Franco Stumpo (il Pm aveva chiesto l’assoluzione); Francesco Sposato (il Pm aveva chiesto 6 anni e 6 mesi), ai Capi A e B per non aver commesso il fatto.

GLI ALTRI PROVVEDIMENTI

I giudici hanno poi deciso per la confisca dei seguenti beni: Conglomerati cementizi di Scarfò Giuseppe; Edil Costruzioni di Sposato Francesco e Domenico; Eurosposati Trasporti Srl; Car.Spo Costruzioni edili e immobiliare Srl.

Sono state invece dissequestrate e restituite ai proprietari le ditte Agripower, Agrienergia e Il Fiore dei sapori di Del Conte Giovanni & C Sas.

I giudici hanno deciso per Pietro e Carmelo Tallarida la rimessione immediata in libertà per la perdita di efficacia della misura cautelare “ove non detenuti in forza di altro titolo”.