‘Ndrangheta, clan Lo Giudice: Cortese non risponde al Gip
Antonio Cortese, di 49 anni, che il boss Antonino Lo Giudice, ora collaboratore di giustizia, aveva incaricato di sparare con il bazooka gli uffici della Procura di Reggio Calabria, e' stato interrogato oggi dal gip Donatella Perulli a Voghera (Pavia), dov'é detenuto. In presenza del difensore, l'avv. Giuseppe Nardo, Cortese si é avvalso della facoltà di non rispondere. Antonio Cortese, ha spiegato al gip Perulli i motivi del diniego, affermando di volere fornire "ogni utile spiegazione e chiarimento rispetto alla mia posizione di indagato, allorché mi troverò dinanzi al gip di Reggo Calabria". Nel carcere di Reggio Calabria, invece, il gip Carelli Palombi, in presenza del pm Sara Ombra, ha interrogato Pasquale e Paolo Sesto Cortese, fratelli di Antonio, anche loro indagati ed arrestati dopo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Consolato Villani e Antonino Lo Giudice, e indicati come gli armieri della cosca Lo Giudice. "I miei assistiti - ha detto Nardo - hanno fornito le loro giustificazioni in ordine ai reati contestatigli. Nei prossimi giorni valuteremo l'opportunità di fare eventualmente ricorso al Tribunale della libertà circa le loro posizioni".