‘Ndrangheta: tre pm chiamati a deporre a difesa Lo Giudice

Reggio Calabria Cronaca
Luciano Lo Giudice

Il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna, il sostituto procuratore generale di Reggio Calabria Francesco Mollace ed il giudice della Corte d'appello di Roma, Francesco Neri sono stati chiamati a deporre come testi della difesa dal boss della 'ndrangheta Luciano Lo Giudice, dal capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi e dall'imprenditore Antonino Spanò, imputati insieme ad altre nove persone,in un processo che si è aperto oggi a Reggio Calabria. La richiesta - scrive l'Ansa - avanzata dai legali di Lo Giudice, Tracuzzi e Spanò è stata accolta dai giudici e così i tre magistrati dovranno deporre davanti al Tribunale. Luciano Lo Giudice è imputato di associazione mafiosa e di altri reati fine, quali intestazione fittizia di beni, l'illecita detenzione di armi ed una serie di attentati intimidatori compiuti ai danni di imprenditore e commercianti di Reggio, insieme, a vario titolo ad altri dieci imputati. Tracuzzi, invece, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perché, secondo l'accusa, avrebbe passato notizie riservate alla cosca Lo Giudice.

Il boss è il fratello di Antonino Lo Giudice, l'altro boss della cosca, che si è pentito autoaccusandosi della stagione delle bombe a Reggio Calabria. Antonino ha anche chiamato in causa Cisterna, sostenendo che il magistrato ha aiutato un altro fratello collaboratore detenuto a essere scarcerato. Tra gli imputati figura anche Antonio Cortese, ritenuto il responsabile degli attentati alla Procura generale di Reggio ed all'abitazione del Procuratore generale oltre che dell'intimidazione contro la Dda di Reggio Calabria davanti alla quale fu lasciato un bazooka. Il processo a Cortese, comunque, riguarda soltanto il reato di associazione per delinquere perché, per le altre contestazioni, procede la Dda di Catanzaro. Dopo l'ammissione dei testi, il processo è stato rinviato al 16 febbraio per l'inizio vero e proprio con la deposizione dei primi testimoni chiamati dall'accusa, rappresentata dal pm della Dda di Reggio Calabria Beatrice Ronchi.

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