Operazione “U cinese”. Concluse le indagini, 37 gli avvisi
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha concluso le indagini relative all'inchiesta antidroga denominata in codice "u Cinese". Il relativo avviso e' stato inviato a 37 persone che, adesso, avranno venti giorni di tempo dedicati dalla legge ad effettuare tutte quelle attivita' finalizzate alla piena realizzazione del diritto di difesa, prima che la Procura proceda oltre con una richiesta di rinvio a giudizio o, eventualmente, di archiviazione per alcuni degli indagati. L'opreazione "U Cinese" risale agli inizi di marzo. All'alba di giorno 2, precisamente, tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina scatto' il blitz per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale, Livio Sabatini, su richiesta della Dda. Nell'inchiesta, portata avanti dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per un anno e mezzo, si ipotizza l'esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana nell'area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009. Il sodalizio malavitoso, secondo le accuse, sarebbe stato diretto da quattro persone, primo fra tutti il catanzarese dal cui soprannome, "U Cinese" appunto, ha preso il nome il blitz, e cioe' Sergio Rubino, 34 anni, di Catanzaro, e poi ancora Domenico Rizza, 55 anni, di Catanzaro, ed i coniugi Biagio Chianese, 39 anni, vigile del fuoco, e sua moglie, Ida Pirozzi, 37 anni, entrambi della provincia di Latina. Loro e gli altri indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana, come dimostrerebbero ampi riscontri ottenuti dai militari con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, arresto di corrieri, nonche' il sequestro complessivo - in cinque diverse attivita' - di poco meno di 100 chilogrammi di hashish. Insieme ai quattro presunti promotori, sono finiti in carcere anche: Vincenzo Romanico, Antonio Donato, Francesco Donato, Salvatore Maciullo, Stefano Rubino e Michele Sodaro. Arresti domiciliari per: Francesco Aiello, Gennaro Foglia, Danilo Lo Scavo, Marco Riccelli e Nicola Tavano.
37 indagati destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini sono: Sergio Rubino alias "U cinese", 34 anni, Francesco Aiello, 36, Massimo Amato, 55, tutti residenti a Catanzaro, Armando Bevilacqua, 22, di Crotone, Andrea Caracciolo, 28, Tommaso Caruso, 33, Bruno Catanzaro, 36, tutti di Catanzaro, Aurelia Chianese, 20, e Biagio Chianese, 39, di Mugnano di Napoli, Luigi Ciccarelli alias "Gigino - U Chiatto", 51, di Giuliano in Campania, Salvatore Cosimo, 25, di Catanzaro, Gaetano Covelli, 28, di Crotone, Mirko Danizio, 30, Cinzia De Vuono, 28, entrambi di Catanzaro, Vincenzo Domanico, 35, di Soveria Mannelli, Antonio Donato, 42, di Catanzaro, Francesco Donato, 34, di Decollatura, Christian Franzi, 29, Gennaro Foglia alias "Gege'", 38, Alessandro Foglia, 28, tutti di Terracina, Felice Foglia, 68, di Licola (NA), Mariano Walter Forbitti, 31, di Borgia, Ettore Greco, 45, di Calvizzano, Costantino Lionetti, 38, di Settingiano, Danilo Lo Scavo, 32, di Simeri Mare, Franco Lucente, 28, di Crotone, Salvatore Paciullo, 31, di Catanzaro, Gennaro Peta, 25, di Caraffa, Ida Pirozzi, 37, di Mugnano di Napoli, Mirko Rania, 24, Domenico Rizza, 55, Marco Riccelli, 22, Pasquale Rubino, 71, Stefano Rubino, 36, tutti di Catanzaro, Michele Sodaro, 33, di Davoli, Nicola Tavano, 35, di Catanzaro, e Rhama Ungaro, 25, di Squillace.