Operazione “u Cinese”, il 13 febbraio le sentenza d’appello
E' prevista per il 13 febbraio la sentenza d'appello per diciassette imputati coinvolti nell'inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata in codice "u Cinese", che scelsero il rito abbreviato.
Dopo la requisitoria del sostituto procuratore generale di Catanzaro, Eugenio Facciolla, che ha chiesto alla Corte d'appello di lasciare immutata la pronuncia emessa il 29 marzo scorso dal giudice dell'udienza preliminare distrettuale nei confronti delle persone che furono condannate - a pene comprese fra 14 anni e 8 mesi di reclusione -, le uniche per le quali è stato promosso il giudizio di secondo grado dai rispettivi difensori (quel giorno, infatti, altri due imputati furono completamente assolti), hanno avuto inizio le arringhe difensive, proseguite anche oggi, che dovrebbero terminare, appunto, il 13 febbraio.
Il blitz denominato "u Cinese" scattò all'alba del 2 marzo 2011 tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina. Nell'inchiesta si ipotizzò l'esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di hashish e marijuana nell'area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009. Gli indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana, come dimostrerebbero ampi riscontri ottenuti dai militari con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, arresto di corrieri, nonché il sequestro complessivo - in cinque diverse attività - di poco meno di 100 chilogrammi di hashish. (AGI)