Droga: processo “U cinese”, imputato torna in libertà
È tornato in libertà Antonio Donato, uno degli imputati coinvolti nell'inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata in codice "u Cinese". Il tribunale collegiale di Catanzaro, - scrive l'Agi - davanti al quale è in corso il processo per Donato ed altri imputati, ha accolto la richiesta dei difensori dell'uomo, gli avvocati Antonio Lo Monaco e Pietro Pitari, ed ha sostituito per lui la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella dell'obbligo di dimora nel comune di Catanzaro, così restituendo a Donato la libertà.
Il processo per lui e gli altri sei imputati riprenderà il primo febbraio prossimo con il deposito delle trascrizioni di oltre 6.000 intercettazioni ritenute utili ai fini della decisione. Il blitz denominato "u Cinese" scattò all'alba del 2 marzo 2011 tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina. Nell'inchiesta, portata avanti dai carabinieri per un anno e mezzo, si ipotizza l' esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana nell'area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009. Gli altri indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana, come dimostrerebbero ampi riscontri ottenuti dai militari con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, arresto di corrieri, nonché il sequestro complessivo - in cinque diverse attività - di poco meno di 100 chilogrammi di hashish. Dei numerosi imputati dell'operazione "U cinese" 19 hanno chiesto il giudizio abbreviato, conclusosi il 29 marzo scorso con diciassette condanne e due assoluzioni, mentre il 23 gennaio precedente un imputato ha patteggiato e sette persone sono state rinviate a giudizio, tra le quali Donato.