Droga: operazione “U cinese”, a fine mese la sentenza d’appello
È attesa per il 31 gennaio la sentenza di secondo grado per diciassette imputati coinvolti nell'inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata in codice "u Cinese" che scelsero il rito abbreviato. Ieri, davanti alla Corte d'appello, - informa l'Agi - sono iniziate le arringhe difensive che si concluderanno la fine del mese. Risale al 18 dicembre, invece, la requisitoria del sostituto procuratore generale di Catanzaro, Eugenio Facciolla, che ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, emessa il 29 marzo scorso, nei confronti delle persone che furono condannate - a pene comprese fra 13 anni ed 8 mesi di reclusione - le uniche per le quali è stato promosso il giudizio d'appello dai rispettivi difensori (quel giorno, infatti, altri due imputati furono completamente assolti).
Il blitz denominato "u Cinese" scattò all'alba del 2 marzo 2011 tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare. Nell'inchiesta, portata avanti dai Carabinieri di Catanzaro per un anno e mezzo, si ipotizzò l'esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana nell'area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009. Il sodalizio malavitoso, secondo le accuse, sarebbe stato diretto da quattro persone, primo fra tutti il catanzarese dal cui soprannome, "U Cinese" appunto, ha preso il nome il blitz, e cioè Sergio Rubino, 34 anni, di Catanzaro.
Loro e gli altri indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana, come dimostrerebbero ampi riscontri ottenuti dai militari con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, arresto di corrieri, nonché il sequestro complessivo - in cinque diverse attività - di poco meno di 100 chilogrammi di hashish.