Crotone: Lucà sulla chiusura della Provincia
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Salvatore Lucà Consigliere Provinciale Provincia di Crotone
“Non mi è stato possibile partecipare all'ultimo Consiglio Provinciale e Comunale di Crotone congiunto sulla chiusura della nostra provincia. Voglio comunque fare una semplicissima riflessione sull'abolizione delle “cosiddette mini province” che se dovesse essere attuata cosi come è, significherebbe la “ rovina e la morte socio economica del nostro territorio”. Questo intervento governativo sulle “poltrone locali”, se così lo possiamo chiamare, è qualcosa che fa solo sorridere, perchè, specialmente gli addetti ai lavori, ben sanno che i veri sprechi della politica sono in altri ambiti, ma la cosa che preoccupa è la leggerezza con cui si sta procedendo senza pensare un attimo a quello che può succedere proprio nei territori come il nostro dove questi presidi istituzionali insistono ed hanno un'importanza molto più rilevante che altrove.
Potevamo comprendere l'abolizione totale delle province per avere un nuovo ordinamento statale generale ed uniforme o, se parziale, abolire quelle delle città metropolitane dove i presidi istituzionali, vuoi o non vuoi, sono già tantissimi. Non riesco a comprendere una situazione in cui vengono cancellate le “mini province” per fare cosa? Per risparmiare che cosa? Cancelliamole tutte, questo si che sarebbe un vero segnale riformatore e di modestissimo contenimento della spesa pubblica, ma mortificare e penalizzare territori come il crotonese e/o il vibonese per esempio significa far ritornare indietro le lancette della storia, questo proprio no, è inaccettabile! Se può servire a non accampare motivi fuorvianti nell'opinoine pubblica, si aboliscano tutti gli emolumenti riservati nelle mini province a tutti gli organismi eletti, mi spiego meglio stipendi, gettoni di presenza e quant'altro per Presidenti di Consiglio e Giunta, Assessori e Consiglieri Provinciali eletti. Si ritorni a quella politica di puro volontariato, ma queste piccole province non possono perdere l'identità, la propria storia e i propri baluardi istituzionali conquistati con anni di lotta. Dobbiamo ribellarci senza alcuna esitazione in modo determinato dobbiamo dire no a questa malaugurata ipotesi che significherebbe un'ulteriore penalizzazione della nostra Regione, una mortificazione per tutti coloro i quali in tutti questi anni hanno concretamente lottato per elevare Crotone e Vibo al rango di province italiane.
Ritengo che tutte le forze politiche, le associazioni, i sindacati e la società civile devono pensare di dire un no determinato all'ipotesi di cancellazione di queste mini realtà provinciali, questa decisione equivarrebbe a certificare definitivamente che esistono in Italia cittadini di serie A e cittadini di serie B. La proposta di azzerare tutti gli emolumenti, potrebbe convincere i nostro Governanti a lasciare in vita questo grande strumento di partecipazione democratica conquistata con tantissime lotte. Siamo disponibili ad ogni iniziativa ed a condividere tutto ciò che possa servire a salvaguardare i nostri territori e le proprie istituzioni, anzi ritengo che questa è l'occasione giusta per rivendicare e portare alla generale attenzione le tante carenze endemiche di cui né pagano le conseguenze specialmente i nostri giovani costretti giornalmente ad abbandonare la nostra regione alla ricerca disperata di un posticino di lavoro. Pensate per un istante a questa provincia, con la statale 106 e la ferrovia che si ritrova tanto per non parlare d'altro, senza la Prefettura, i comandi provinciali delle Forze dell'Ordine, l'ASP, la CCIAA, i presidi provinciali di associazioni, sindacati, rappresentanze e uffici provinciali in genere, sarebbe veramente ritornare ad un passato remoto che fa rabbrividire!!! Azzerare tutti gli emolumenti ed appannaggi vari per tutti gli eletti e nominati provinciali, spero convinca i fautori dei “costi della politica” a rivedere posizioni che certo non sono utili alla causa del cosiddetto risparmio, malgrado lo sappiamo tutti, evidentemente Crotone e qualche altro territorio deve servire come esempio riformatore di non so quale cambiamento!”
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