Angela Napoli sulle accuse di Scopelliti al comune di Reggio
Ritengo non condivisibili le costanti accuse che il Governatore Scopelliti ed alcuni colleghi parlamentari del PDL continuano a lanciare dopo lo scioglimento per contiguità mafiosa del Consiglio Comunale di Reggio Calabria. - È quanto scrive in una nota Angela Napoli Componente Commissione parlamentare Antimafia - Ribaltare accuse, piuttosto che prendere atto della pesante situazione che ha portato il Governo Nazionale ad assumere il pesante provvedimento amministrativo, non penso sia utile né a far riacquistare fiducia e serenità ai cittadini né a rimettere in moto la macchina operativa necessaria alla buona e sana amministrazione. Non si può non prendere atto delle connivenze e delle continuità nel palazzo comunale.
Fingere di ignorare gli interventi della Magistratura sulle “Multiservizi” e “ Leonia”, partecipate del Comune, significa ostinarsi a non recepire che le ‘ndrine ne erano diventate padrone. Dire che la ‘ndrangheta non è entrata nel Comune di Reggio, significa fingere di ignorare le inchieste che hanno portato all’arresto di un consigliere comunale, alle dimissioni di un assessore e all’attenzione da parte della Magistratura inquirente di un altro assessore. – prosegue la Napoli - Fingere di ignorare o perfino negare “la mancata compromissione del principio di buon andamento e di imparzialità sia per quanto concerne l’attività amministrativa svolta dagli uffici comunali sia per quanto riguarda l’attività legata ad una rilevante quota di pubblici funzioni significa non voler prendere atto delle condanne di numerosi funzionari e dipendenti in servizio presso il settore urbanistica del Comune, di quanto fotografato nella relazione redatta dagli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato al termine della verifica amministrativa contabile e più volte censurata dalla Corte dei Conti.
Quando vengono evidenziate situazioni così pesanti, non mi appare opportuno continuare a scaricare le responsabilità, che, a mio parere, ricadono su ciascuno di noi. – conclude la Napoli - Da buoni cittadini e da buoni politici adesso avremmo tutti il dovere di diserbare quel terreno fertile per la criminalità organizzata e per il malaffare e lo potremo fare solo se riempiremo il nostro cuore con l’amore per la Calabria e l’orgoglio di appartenere a quel territorio.