Comune Reggio, ai commissari 15 giorni per scongiurare il dissesto
Cercheremo di evitare il dissesto finanziario avevano dichiarato i commissari inviati dal Viminale nel momento del loro insediamento a Palazzo San Giorgio, sede del comune di Reggio. Ancora risuonano le parole del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri al momento di comunicare la decisione del CDM di sciogliere il comune di Reggio Calabria per contiguità con la ndrangheta: ‘Staremo vicini all’ente in tutti i modi possibili anche con provvedimenti recentemente approvati’. Il riferimento lasciato intendere era proprio quello della normativa anti-dissesto (decreto legge da convertire).
Ma, a poco più di un mese da allora, a non credere che le anomalie e gli inadempimenti del bilancio 2010 del comune reggino, sotto la lente della magistratura contabile ed oggetto dei rilievi mossi nel maggio scorso, possano essere sanati è proprio la stessa sezione di controllo calabrese della Corte dei Conti che la settimana scorsa (deliberazione 15 novembre 2012 numero 294) si è pronunciata diffidando il comune di Reggio Calabria, quindi i commissari, ad adottare entro 15 giorni delle misure correttive, producendo delle controdeduzioni avverso i rilievi nuovamente mossi. Non convincono la magistratura contabile le soluzioni poste dal consiglio Comunale dello scorso 20 settembre quando vennero licenziate le controdeduzioni dell’Ente guidato da Demetrio Arena. Misure correttive su un bilancio consuntivo approvato già in ritardo. Le misure correttive attuate non sono state ritenute sufficienti per riequilibrare i sette parametri del bilancio e ciò ha determinato lo scatto della seconda delibera della Corte dei Conti (seconda fase procedurale).