La Provincia di Cosenza dice no alle trivellazioni nel Mar Jonio

Cosenza Attualità

Il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio ha espresso, attraverso un corposo ed articolato documento inviato al Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare e, per conoscenza, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la più netta contrarietà della Provincia di Cosenza alla possibilità che si dia avvio alle procedure autorizzative delle trivellazioni in mare introdotte dal ‘Decreto Passera’.

“In riferimento al ruolo che la Costituzione della Repubblica Italiana riconosce agli enti locali nell’assetto istituzionale della Nazione, in ossequio al ruolo delle istituzioni nella formazione delle decisioni di rilevanza pubblica e in rappresentanza degli interessi sociali, economici, ambientali delle comunità locali del proprio territorio -ha affermato il presidente Oliverio- intendendo partecipare come Provincia di Cosenza al processo democratico sancito dalla vigente legislazione comunitaria e nazionale, abbiamo illustrato, attraverso questo documento, le ragioni profonde della nostra totale contrarietà alle ispezioni simiche ed alle conseguenti possibili installazioni di piattaforme per l’estrazione di idrocarburi nel Golfo di Taranto e, in generale, nel Mare Jonio, da parte di qualsivoglia operatore”.

“Allo stesso tempo -ha aggiunto Oliverio- abbiamo chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi della procedura consultativa aperta in ottemperanza a quanto disposto dal D. L.vo n. 152/2006, di tenere in debito conto tutte le argomentazioni esposte nell’articolato documento predisposto dai nostri uffici ai fini della valutazione inerente l’impatto ambientale dell’istanza di permesso di ricerca off-shore denominato “d 79 F.R. - EN” avanzata da Enel Longanesi Developments srl”.

“Per quanto ci riguarda -ha concluso Oliverio- saremo fortemente determinati e vigili nel seguire e monitorare ogni fase di sviluppo dei progetti che riguardano propositi di sfruttamento del mare e dei relativi fondali a scopo energetico per l’estrazione di idrocarburi, portati avanti da qualsivoglia operatore, che consideriamo particolarmente pericolosi per gli equilibri ecologici e ambientali marini, nonché per la qualità della vita, l’economia ed il futuro stesso delle comunità insediate sui territori del Golfo di Taranto. A tale scopo ci siamo riservati di intraprendere ogni azione utile a tutelare gli interessi di dette comunità e a salvaguardare la qualità della ambiente marino e costiero”.

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