Trivellazioni nell’alto Ionio: al via indagine conoscitiva
Un’indagine conoscitiva. È quella che sulle annunciate campagne di ricerca petrolifera nella fascia ionica che va da Crotone a Taranto, interessando in maniera particolare le coste prospicienti la Sibaritide e l’alto Ionio cosentino, sarà avviata dalla Quarta Commissione Consiliare regionale, presieduta da Gianluca Gallo.
La prima seduta dedicata all’argomento si terrà giovedì 11 luglio, in trasferta: sarà il castello federiciano di Roseto Capo Spulico ad ospitare, a partire dalle 11, i lavori della Commissione che si occupa di ambiente, urbanistica e tutela del territorio. “Abbiamo ritenuto opportuno riunirci a Roseto – spiega il presidente Gallo – per favorire un più intenso rapporto ed un più fecondo dialogo con i sindaci e gli amministratori dell’area ionica, che da mesi, insieme ai loro colleghi lucani e pugliesi, si stanno battendo, con determinazione e civiltà, per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni tutte una tematica strettamente connessa alla difesa della vocazione territoriale e del suo ecosistema”.
Al momento, sarebbero 11 le istanze, presentate da 7 diverse compagnie petrolifere, finalizzate ad ottenere il permesso per l’esperimento di ricerche di idrocarburi in mare aperto, tra Cariati e Taranto. Altre 3 richieste riguarderebbero invece il tratto di mare tra Crotone e Catanzaro Lido. Per alcune di esse il ministero avrebbe già concesso il via libera, esonerandole dalla procedura Via. Situazioni che già lo scorso dicembre avevano portato all’indizione di una pacifica manifestazione di protesta e sensibilizzazione, svoltasi a Policoro alla presenza di migliaia di persone e di decine di amministratori locali di piccoli e grandi comuni della Calabria, i quali tutti avevano auspicato un’attenta valutazione della questione anche in sede regionale, manifestando aperta contrarietà alle ipotizzate trivellazioni, per lo più per ragioni di ordine ambientale. “Le problematiche sollevate e le perplessità espresse dai sindaci e dalle associazioni dello Ionio calabrese – conclude Gallo - appaiono legittime e rendono opportuno un approfondimento della tematica che valga a verificare dubbi e timori e ad offrire risposte, oltre che a consentire una più consapevole adozione dei necessari provvedimenti da parte della medesima Regione”.