La Coldiretti Calabria rende nota lettera su riforme Arssa e Afor

Calabria Attualità

Di seguito, si rende nota una lettera che Coldiretti Calabria ha inviato ai componenti la Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, ai Capogruppo in Consiglio Regionale e all’assessore Regionale Agricoltura Michele Trematerra.

"Illustri Onorevoli,

da diversi anni, e anche ultimamente, la Coldiretti ha chiesto che la riforma dell’AFOR e dell’ARSSA, divenga una realtà.

La constatazione più percepibile è che così come sono, questi Enti Strumentali, non servono a nessuno e meno che mai, l’ARSSA, all’agricoltura calabrese.

Aggiungiamo, che lo spreco, perché anche di questo si tratta delle risorse finalizzate e purtroppo consolidate nel bilancio regionale, non è più sostenibile.

Oggi, come non mai, occorre governare e risolvere i problemi in un quadro istituzionale che sta mutando velocemente, che deve vederci pronti alle nuove sfide.

I costi di una ulteriore e prolungata attesa possono diventare davvero troppo alti per essere sopportati passivamente; comprendiamo, che pur con ogni cautela del caso, con i se e i ma non si fa certamente la storia e non si mettono in moto meccanismi virtuosi per contenere l’espansione della spesa ed anzi ridurla.

Non parliamo di salvataggio ma quasi, e quindi gli sforzi devono moltiplicarsi, perché i vantaggi di una riforma ragionevolmente sono enormemente superiori agli svantaggi.

La posizione di Coldiretti, in particolare per quanto riguarda l’ARSSA è nota da tempo ed è stata ampiamente documentata e illustrata anche nel corso dell’ultima audizione in commissione.

Non serve evidentemente solo cambiare l’acronimo, bensì, ne siamo fortemente convinti, essa serve allo sviluppo dell’agricoltura, alla sua crescita, alla necessità di una continua innovazione, per consolidare le perfomance di un settore che nonostante tutto cresce.

Riformare l’ARSSA, significa offrire servizi avanzati alle imprese agricole ed agroalimentari ma anche liberare immediatamente risorse da destinare alla competitività della nostra agricoltura.

Per coldiretti questi sono alcuni punti salienti.

- Le noti cattedrali nel deserto rappresentate dalle strutture ex Esac Imprese (Cantine, Oleifici, Conservifici, Centrali del latte, Mangimifici, Alberghi, Camping, Impianti di risalite, Centro Florens, ecc), realizzate con fondi regionali e personale assunto con contratti di lavoro privatistico vanno liquidate velocemente utilizzando le risorse per accompagnare il personale ad altre destinazioni . o verso la fuoriuscita.

-Gli acquedotti rurali ed il relativo personale vanno trasferiti alle amministrazioni Pubbliche ritenute più idonee.

- Il Servizio di Riordino Fondiario (contenzioso e chiusura del pregresso ex Riforma Agraria) in altre Regioni è stato affidato con convenzione ad ISMEA o in alternativa può diventare un Settore o Servizio del Dipartimento Agricoltura.

- Il Servizio Patrimonio (in particolare gestisce i terreni che provengono dalla ex Cassa per il Mezzogiorno che non hanno più destinazione agricola - vedi i terreni dell’Aeroporto di Sant’Anna di Crotone, ecc.), può essere una competenza attribuita all’Assessorato al Patrimonio della Regione.

- I 7.500 ettari principalmente in provincia di CS e KR, appartenenti al Demanio boschivo che costituisce il Polo Soprasuolo Boschivo da trasferire al soggetto oggi Afor senza escludere l’utilizzo per la costituzione di Consorzi di Gestione Forestale coinvolgendo i proprietari privati e i Comuni.

Quello che resta sono: i Servizi di Sviluppo Agricolo quali: trasferimento tecnologico, servizi di assistenza tecnica alle imprese, formazione ed informazione, insieme ai servizi di supporto tecnico (Agro-Pedologia, Cartografia/Sitac, Agro-Meteorologia, Formazione e Marketing), che rappresentano i servizi che opportunamente rigenerati e riformati servono all’agricoltura ed all’Agroalimentare Calabrese.

Quindi, l’ARSSA, deve liberarsi subito dalle gestioni improprie, che gravano sul bilancio agricoltura, facendo transitare il personale e le funzioni in altre amministrazioni pubbliche o dipartimenti regionali. Il nuovo soggetto deve essere strettamente agricolo, agroalimentare, agro-industriale ed ambientale con i servizi connessi.

Il cuore della riforma per Coldiretti deve essere questo.

Non ci appassiona, né intendiamo entrarci in ogni ipotesi di assetto organizzativo, di fase di liquidazione, di natura giuridica ( anche se sono anch’essi importanti), questo è compito della “politica” che deve saper contemperare risparmi, professionalità e tempistica, per non dilatare nei tempi la fase di avvio del nuovo soggetto.

Suggeriamo che per una efficace azione nel CTI, (Comitato Tecnico di Indirizzo) possono esserci i rappresentanti di tutte le OO.PP.AA. Essi possono non essere esterni e comunque a loro non spetta alcun compenso ivi compreso il trattamento di missione. E’ evidente, che pur ampliando la rappresentanza, diminuiscono le spese. Con convinzione crediamo che le Riforme, nel caso specifico quella dell’ARSSA, fanno bene alla Calabria e quindi occorre mettere la parola fine a quella che ormai può considerarsi una eterna incompiuta.

Con il senso di responsabilità, che cerchiamo di mettere in ogni circostanza, e come “forza sociale amica della Calabria” Vi chiediamo di voler valutare, la necessità di diventare “padri costituenti” di una riforma non più rinviabile e che possa avere i presupposti sopra illustrati.

E’ troppo facile immaginare che nel Bilancio Regionale prossimo nella “Rubrica Agricoltura”, non ci sia la fatidica cifra di quasi 45milioni di €uro, impegnata nell’anno in corso per l’ARSSA, ma essa sulla stregua della riforma diminuirà in modo significativo."

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