Crotone: l’ordine degli ingegneri e degli architetti sulla crisi politica
Gli Ordini professionali della provincia di Crotone sono preoccupati per lo stato di confusione istituzionale che si registra in questi giorni in città e credono che sia necessaria una seria riflessione sulle motivazioni che hanno indotto il Sindaco a rassegnare le dimissioni. Gli stessi Ordini - scrivono in una nota - sono del parere che occorre porre rimedio, nel più breve tempo possibile, a tale confusione politico istituzionale con la messa in campo di un serio programma di sviluppo motivando una squadra di governo che sia in grado di non pregiudicare quanto di buono è stato finora fatto. Anche le recenti dimissioni del Sindaco di questa cittadina hanno dimostrato lo stato di tensione all’interno delle istituzioni locali e tale stato di sofferenza incide anche sulle attività amministrative e di programma non favorendo certo i percorsi di sviluppo.
Siamo ad un bivio molto pericoloso e l’unità politica e soprattutto morale ci impone un doveroso passo indietro da parte di tutti nell’interesse collettivo di salvaguardare una comunità che non merita di avere dei figli discoli e litigiosi. La politica ha dimostrato tutti i propri limiti e questa circostanza occorsa ne è l’ennesima riprova. Bisogna cercare con senso di responsabilità di permettere a questa Amministrazione che è stata eletta con il voto popolare di esercitare quanto necessario per riorganizzarsi al fine di dare risposte anche a questa classe professionale che tanto ha dato a questa collettività.
Gli ordini si dicono disponibili ad un confronto e pronti a dare il proprio contributo, e confermando nuovamente tale volontà si rendono disponibili a esercitare quel dovere istituzionale che li contraddistingue sempre e comunque nell’interesse collettivo. Già la temuta chiusura della provincia di Crotone rappresenta un segnale di grande apprensione sia tecnico che istituzionale e sul quale noi tutti dobbiamo concentrarci per evitare quanto più possibile danni collaterali, pertanto riteniamo, formulando un segnale distensivo alle istituzioni, di ricercare una soluzione nel più breve tempo possibile e nell’interesse supremo di questa collettività.
L’invito degli ordini professionali è quindi quello di ripartire da progetti già in essere e sui quali si può imbastire una seria discussione di opportunità come il masterplan su porto come occasione di sviluppo e concentrarci sulla necessità di considerare definitivamente e senza indugi la strada del turismo e dell’innovazione tecnologica la definitiva svolta da percorrere per veicolare flussi umani sul nostro territorio.