Provincia Cosenza: iniziative contro la soppressione del tribunale di Rossano

Cosenza Attualità

“La decisione del Governo Monti di chiudere il tribunale di Rossano è una ferita che gronda sangue e che deve essere immediatamente rimarginata e guarita”. E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio introducendo i lavori della seduta straordinaria aperta del Consiglio Provinciale di Cosenza riunitosi ieri mattina presso la sala delle Adunanze di Piazza XV Marzo sotto la presidenza dell’ing. Orlandino Greco per affrontare un unico punto all’ordine del giorno: “Iniziative contro la soppressione del tribunale di Rossano”. “Le ragioni per cui abbiamo inteso convocare questa seduta straordinaria e aperta del Consiglio Provinciale -ha proseguito Oliverio- risiedono nel fatto che la scelta compiuta il 10 agosto scorso dal ministro Severino è una scelta gravissima, una scelta che non può essere assolutamente condivisa e che, soprattutto, non può passare sotto silenzio. Riteniamo, infatti, che essa, se confermata, avrebbe implicazioni devastanti non solo per una città o per un territorio, ma per l’intera provincia di Cosenza e per la Calabria, perchè non terrebbe in nessun conto l’elevata densità della presenza mafiosa in questa area e si darebbe un oggettivo segnale di allentamento dell’attenzione e dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata”.

“Chiedere che ci fosse una rivalutazione di questa scelta che tenesse conto di questo dato –ha aggiunto il presidente della Provincia di Cosenza- era ed è, quindi, un fatto oggettivo soprattutto per tre considerazioni fondamentali. La prima: nel provvedimento generale assunto dal Governo la chiusura di un solo tribunale non rappresenta e non può sicuramente rappresentare la panacea per il contenimento dei costi previsti dalla spending review.

Seconda considerazione: ci troviamo di fronte ad un territorio vastissimo (la Sibaritide) che può contare su un agglomerato urbano di circa 300 mila abitanti, che dista oltre circa 100 chilometri dal tribunale più vicino, che ha potenzialità maggiori di altri e che, per queste ragioni, è maggiormente appetibile dalla criminalità organizzata. In questo territorio, infatti, le cosche criminali hanno avuto e continuano ad avere una presenza asfissiante nell’economia, nonostante i numerosi colpi inferti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. Terza ed ultima considerazione: siamo in presenza di una sede di tribunale unica nell’area jonica, tra Taranto e Crotone. Un’istituzione che ha 150 anni di storia e che serve un territorio vastissimo in un’area nevralgica dell’economia della nostra regione. Per questi motivi, che mettono in evidenza la specificità di un territorio ad altissima densità mafiosa, riteniamo che la decisione del Governo di sopprimere il tribunale di Rossano debba essere riconsiderata e rivista”.

“So benissimo –ha proseguito il presidente della Provincia di Cosenza- quale e quanta fatica facciano i nostri parlamentari a far valere le ragioni della nostra terra in Parlamento anche a causa dell’immagine distorta e negativa proiettata all’esterno delle classi dirigenti calabresi. Proprio per questo chiedo, a tutti e ad ognuno, che sia intrapresa e sviluppata una azione intelligente e fortemente unitaria. Sostenuti da un’iniziativa anche di carattere sociale, quella di oggi può rappresentare un’occasione importante per riaprire questo doloroso e triste capitolo. Se ognuno farà la propria parte e saremo capaci di sviluppare insieme un’iniziativa forte e determinata che parta da questo territorio per giungere fino al Parlamento, sono fiducioso che la decisione del Governo possa essere revocata, anche se non sottovaluto le difficoltà che abbiamo davanti”. “Ritengo, comunque- ha concluso Oliverio- che ci siano tutte le condizioni perché alla fine possano prevalere le nostre sacrosante ragioni”..

Nel corso del dibattito sono intervenuti il sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Rossano Serafino Trento, il consigliere provinciale Ernesto Rapani, il segretario provinciale della Cisl Tonino Russo, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza Oreste Morcavallo, il parlamentare del Pd Franco Laratta, il segretario comprensoriale FP Cgil Antonio Schiavelli, la parlamentare del Pd Doris Lo Moro, il consigliere regionale di IdV Domenico Talarico, il presidente della Camera Penale di Rossano Giovanni Zagarese, il parlamentare dell’Udc Roberto Occhiuto, il parlamentare del Pdl Giovanni Dima, il segretario regionale del Psi Luigi Incarnato, il segretario provinciale di SEL Mario Melfi, il consigliere provinciale del Psi Franco Mundo, il consigliere provinciale dei Popolari Europei per le Libertà Riccardo Rosa, Roberto Laghi presidente dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari, il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Ranù, il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito

Hanno inviato messaggi scusandosi per l’assenza dovuta ad impegni assunti precedentemente e offrendo massima disponibilità a qualsiasi iniziativa che si intenderà assumere nei prossimi giorni, il parlamentare del Pd Marco Minniti... Al termine del dibattito, il presidente Oliverio dopo aver ringraziato gli intervenuti per l’apporto di merito dato alla discussione, ha letto ai presenti una bozza di documento aperta ad altri eventuali contributi e proposte. “Oggi –ha concluso il presidente della Provincia di Cosenza- è stato compiuto un buon lavoro. Abbiamo realizzato un punto unitario importante che sarà sintetizzato in un documento finale di cui investiremo il Governo e tutti i capigruppo parlamentari. Chiederemo un nuovo incontro al ministro Severino. Sono certo che se rimarremo uniti e coesi fino alla fine, potremo riaprire il confronto con il Governo per affermare le ragioni di un’iniziativa che non è animata da campanilismi, ma è dettata da un interesse generale, a partire dalla difesa e dall’affermazione della legalità.

Al termine dei lavori è stato mandato all’unanimità ai capigruppo consiliari di elaborare una bozza definitiva di documento da inviare ai segretari nazionali di partito, al Parlamento e al Ministro di Grazia e Giustizia Severino.

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