Basta soppressione di sedi dei giudici di pace
Sospendere il processo di soppressione delle sedi giudiziarie a partire dall'iter sui giudici di pace che prende il via il 28 febbraio". E' quanto chiede Vincenzo Crasto, presidente dell'Associazione nazionale giudici di pace, valutata "positivamente" la sospensione della revisione della pianta organica dei magistrati annunciata dal ministro della Giustizia Paola Severino. Per Crasto, "il provvedimento che sopprime l'80% delle sedi del giudici di pace presenta palesi profili di incostituzionalita'".
Ecco perche' "sarebbe opportuno attendere l'esito dell'udienza dinanzi la Corte costituzionale, gia' fissata per il prossimo 8 ottobre. Medesima richiesta e' stata avanzata dall'Organismo unitario dell'avvocatura. "Abbiamo denunciato - ricorda Crasto - il rischio di una esiziale paralisi della giustizia di pace a cui seguirebbe quella dell'intero sistema. Cio' porterebbe lo Stato a spendere 500 milioni di euro annui per la conseguente violazione del termine di ragionevole durata del processo ai sensi della legge Pinto. Con la riforma delle circoscrizioni giudiziarie il ministero della Giustizia ha inteso risparmiare circa 26 milioni di euro con la chiusura di ben 667 uffici del giudice di pace su 846, ma cio' e' evidentemente opinabile: si risparmia a livello centrale per scaricare sui Comuni il mantenimento degli uffici, si tratta di una mera operazione contabile in cui la spesa pubblica viene solo spostata dallo Stato agli enti locali. Inoltre - conclude Crasto - non si e' tenuto conto della valenza simbolica di sottrarre presidi di giustizia soprattutto nelle aree a forte presenza di criminalita' organizzata".