Chiusura tribunale Rossano, Limido (La Destra): inadeguatezza della classe politica
“La chiusura dello storico Tribunale di Rossano Calabro, decretato dal ministro della Giustizia Paola Severino, è una gran brutta notizia per la città e i rossanesi che squalifica, ancor di più, questo governo notarile e scredita, se ancora ce ne fosse bisogno, la classe politica locale da considerare inadeguata, superficiale, spocchiosa, quasi tutta mediocre e collusa. - È quanto afferma, in una nota, il Segretario Regionale de La Destra in Calabria, Gabriele Limido - Sembra di assistere alle classiche sceneggiate napoletane dopo la “tragedia”: “pianto greco” e “lacrime di coccodrillo”, “straccio delle vesti”, comunicati stampa di sconcerto, di stupore e di meraviglia per il torto subito ed esortazioni a non mollare e a dare battaglia. Quando, invece, sino a qualche giorno fa, i nostri “zelanti” e “operosi” politici, per timore del pericolo incombente, hanno adottato la cosiddetta “politica dello struzzo” ponendo la testa sotto la sabbia, fingendo di rammaricarsi delle intenzioni del ministro, e rimanendo immobili perché vittime delle loro stesse azioni e di un governo sciacallesco che sostengono a pieno in Parlamento e nel Paese.
A questo punto aspettiamo le dimissioni del sindaco di Rossano, il quale aveva annunciato di lasciare la carica in caso in cui il Tribunale della città fosse stato chiuso. Ma a queste dimissioni ce ne aspetteremmo delle altre, quella di un’intera classe politica locale, inetta e scadente, che rappresenta il territorio a Roma e in Regione. Forse troppo affaccendati a tutelare i loro interessi e non quelli della collettività. Il paradosso di questa vicenda è che Rossano è considerata dall’esecutivo quasi un’isola felice intorno alla quale esiste un potere ’ndranghetista che controlla il resto del territorio.
Il decreto che ha ridisegnato la geografia giudiziaria calabrese, infatti, ha puntato a tenere vivi quelli ad alto tasso di criminalità organizzata. Rossano, dunque, per la Severino e i suoi tecnici, è un posto sicuro. Un territorio che secondo il Guardasigilli ha meno bisogno di un presidio giudiziario e di legalità rispetto a Paola, Lamezia Terme e Castrovillari. Ma la lettura di chi risiede in questo luogo, che vive e ci lavora è tutt’altra. Il Tribunale di Rossano raccoglie un bacino di 20 comuni della fascia jonica tra cui Corigliano, guarda caso, commissariata per infiltrazioni mafiose, dove la criminalità organizzata incombe e spadroneggia con le accertate collusioni politiche e istituzionali”.
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