Cristiana Capotondi al Mgff School in The City

Catanzaro Attualità

“Guai ad ogni tempo perso nella gioventù”: con questa frase di Napoleone, Cristiana Capotondi ricorda agli studenti, incontrati ieri pomeriggio presso il Liceo Classico di Catanzaro, di vivere ogni giorno al massimo cercando di costruire pezzo per pezzo la propria persona e quello che sarà il proprio futuRo.

La Capotondi, che da piccola avrebbe voluto fare l'ingegnere navale, si dichiara di essere molto contenta del percorso realizzato sinora: “Fare l'attrice mi piace molto e amo interpretare personaggi che mi rendono per il pubblico un volto familiare, ma non mi vedo in questo ruolo per sempre. “Da grande” voglio cimentarmi anche come regista e produttrice di film”.

Il film proiettato, “Amiche da morire” di Giorgia Farina, vincitore del Premio Arena Mario Monicelli alla X edizione del Magna Graecia Film Festival, ha molto divertito e coinvolto i ragazzi.

Girato in Puglia e una piccola parte anche in Calabria, a Pizzo Calabro (presso lo stabilimento del tonno Callipo), la pellicola è un mix di indagine poliziesca, sitcom e commedia amicale. Le tre protagoniste, Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore e, appunto, la Capotondi, sono divertenti ed ironiche, per uno stile che richiama molto le serie tv americane.


Un film che dissacra i boss e restituisce l’umanità dei grandi eroi dell’antimafia con un sorriso ironico e mai banale sugli anni terribili degli omicidi eccellenti. “La mafia uccide solo d’estate”, esordio sul grande schermo di Pierfrancesco “Pif” Diliberto, è stato proiettato ieri sera al The Space Cinema di Catanzaro nell’ambito del Magna Graecia Film Festival School in the City diretto da Gianvito Casadonte. A presentare la pellicola è stata l’attrice protagonista Cristiana Capotondi che ha accompagnato la proiezione serale dell’apprezzato film di Pif.

“La mafia uccide solo d’estate” affronta un tema delicato come la mafia in una maniera particolarmente dissacrante, ma sempre rispettosa nei confronti di tutti quegli eroi, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che sono morti cercando di combatterla. Un racconto lungo vent’anni attraverso gli occhi di un bambino, Arturo, che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma dove c’è ancora spazio per la passione e il sorriso. Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90.

“Pif ha scelto per questo suo film – ha detto la Capotondi salutando il pubblico in sala - un modo nuovo di raccontare la mafia. Ho letto la sceneggiatura e deciso subito che avrei interpretato il ruolo di Flora ad ogni costo. Pur avendo vissuto lontanamente quei fatti, sentivo vicina la storia della Sicilia raccontata da Pif. E sono contenta di aver preso parte al progetto perché dalla sala finalmente non si esce con l’immagine edulcorata del gangster come succede con tante altre pellicole”.

Alla proiezione erano presenti anche il sindaco Sergio Abramo, lo staff della Calabria Film Commission ed il direttore del The Space Cinema di Catanzaro, Nicolas Ripullone. Cristiana Capotondi ha ricevuto in dono una creazione dalla ceramista Francesca Ciliberti.