Processo nomina Dg Regione: Sarlo e Giglio negano pressioni
E' stato il giorno delle due attese testimonianze del giudice Vincenzo Giglio e della moglie di quest'ultimo, Alessandra Sarlo, oggi a Catanzaro nel processo a carico dell'ex presidente della giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, e dell'assessore al personale, Domenico Tallini, rinviati a giudizio per rispondere di abuso d'ufficio a seguito dell'inchiesta sulla nomina della stessa Sarlo a dirigente del Dipartimento controlli della Regione. Marito e moglie hanno negato fermamente di aver chiesto qualsivoglia intervento perché si facesse pressione affinche' la Sarlo ottenesse la nomina incriminata. Giglio, in particolare, ha raccontato della volonta' della coniuge di lasciare l'amministrazione provinciale di Reggio Calabria, dove all'epoca lavorava come dirigente - era il 2010 -, per via di asseriti problemi che stava vivendo in un contesto lavorativo nel quale, a suo dire, avrebbe sofferto di situazioni che rasentavano il mobbing.
Circostanze confermate anche dalla Sarlo che, come il marito, ha spiegato di aver pensato all'epoca di poter percorrere la strada della mobilità aspirando a una collaborazione in Consiglio Regionale e che, anche dopo un confronto con Demetrio Arena, attuale sindaco di Reggio, cui i coniugi sono legati, verificato che quella strada non era percorribile, decise alla fine di inviare il proprio curriculum al presidente Scopelliti - che non conosceva fino a quando non fu nominata commissario all'Asp di Vibo Valentia - assieme a una nota di disponibilita' per un eventuale incarico alla Regione. La Sarlo ha aggiunto di aver saputo del bando per il posto presso il Dipartimento controlli dal sito della Regione, e di aver ritenuto di possedere i requisiti necessari per partecipare, ma precisando di non aver chiesto assolutamente ad alcuno di "perorare la sua causa". In seguito ebbe contezza del ricorso al Tar contro la propria nomina in quanto era parte in causa. E hanno negato presunte irregolarita' o pressioni rispetto alla nomina della Sarlo anche gli altri testi sentiti oggi.
Nei primi cinquanta giorni di amministrazione, rimarca Bruno "la Provincia è stata aperta all'interlocuzione per raccogliere in maniera propositiva le situazioni di difficoltà vera che di fatto esistono sul territorio dal punto di vista strutturale e organizzativo. E' un momento importante per noi: con la massima apertura e collaborazione dobbiamo costruire tutti insieme l'area vasta dell'area centrale della Calabria che ricomprende il capoluogo di regione.
Con il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo abbiamo avviato un percorso sinergico finalizzato al rilancio funzionale, sociale e culturale del Capoluogo, cosi' come con il primo cittadino di Lamezia, Gianni Speranza, in un sinergico rapporto istituzionale, lavoriamo per il potenziamento di quell'area che rappresenta uno snodo intermodale strategico delle vie di comunicazione. Tutto questo - ha detto ancora - centrando una particolare attenzione all'infrastrutturazione viaria delle aree interne che guarda tanto al Cosentino tanto alla tratta jonica con l'obiettivo di rompere l'isolamento a cui i piccoli comuni sembrano essere destinati".
"Tutti insieme - ha concluso - dobbiamo attuare un nuovo principio della sussidiarieta', ragionare sulle prospettive e sul futuro da costruire che abbiamo nelle nostre mani". Dopo l'introduzione tecnica del segretario generale, Vincenzo Prenestini, hanno portato il proprio contributo al dibattito i sindaci di Catanzaro, Sergio Abramo; Marcedusa, Luigi Garofalo; San Mango D'Aquino, Leopoldo Chieffallo; San Pietro a Maida, Pietro Putame; Maida, Natale Amantea; Conflenti, Giovanni Paola; Satriano, Michele Drosi; il vice presidente della Provincia, Vittorio Paola; i consiglieri provinciali Marziale Battaglia e Marco Polimeni. (AGI)