Rimborsopoli. Interrogato Fedele, l’ex assessore risponde alle domande del Gip
È durato circa tre ore l’interrogatorio di garanzia Luigi Fedele, sottoposto ai domiciliari nel corso dell’operazione Erga Omnes. L’ex consigliere regionale ha risposto alle domande (sottopostegli del Gip Olga Tarzia e dall'ufficio di Procura, rappresentato dall’aggiunto Gaetano Paci e dal sostituto Matteo Centini) ribadendo di non essere il protagonista di una cena a Montecarlo in cui sarebbero state consumate due bottiglie di champagne del costo di 727 euro.
Chiarite anche le contestazioni sulle spese ritenute “fittizie” presso il ristorante intestato al figlio, a Sant'Eufemia d'Aspromonte: i suoi difensori (gli avvocati Francesco Albanese e Rosario Infantino) hanno in tal senso depositato una documentazione nella quale vengono indicate 80 persone che possono testimoniare che le stesse si siano realmente svolte nel locale e che le cene sarebbero state organizzate per “raccogliere le richieste del territorio”che il politico, come capogruppo, veicolava attraverso i consiglieri del Pdl.
Quanto ai viaggi all’estero contestati dagli inquirenti per Fedele sarebbero stati tutti finalizzati ad attività istituzionale. Quanto all'acquisto di materiale informatico, tra cui risulterebbero tablet e cellulari, l’ex assessore ai trasporti ha spiegato ai magistrati che ha restituì tutto all'ufficio competente del Consiglio regionale nel momento in cui cessò di essere capogruppo del Pdl, nel 2012.