Vallone: “Il Pd non deve girarsi dall’altra parte”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Peppino Vallone, presidente Partito Democratico Calabria, nonché sindaco di Crotone. Nel comunicato Vallone afferma che “su quanto avvenuto in Calabria non si possono girare le spalle dall'altra parte”.
“Di fronte a quanto sta avvenendo alla Regione Calabria il Partito Democratico ha il dovere di riunirsi urgentemente e discutere con oggettività sul da farsi. Non si può ragionare con la tecnica del ”girare le spalle dall’altra parte”.Mi rifiuto di farlo e credo che sia il partito nella sua interezza che deve prenderne atto assumendosi la responsabilità politica di quanto avvenuto.
“Rimborsopoli”, come l’hanno battezzata i giornali, era una inchiesta nota da tempo con la quale il Partito deve fare i conti con trasparenza e responsabilità nella consapevolezza che spendere anche un solo euro per finalità non proprie del proprio incarico istituzionale è un atto innanzitutto moralmente condannabile prima che giudiziariamente. La gente ci chiede risposte. Rispondere significa parlare di idee e di uomini.
Nel Partito Democratico ci sono dirigenti politici in grado di rappresentare ed interpretare quella idea di cambiamento che tutti i calabresi auspicano. Ci sono donne ed uomini che ancora reputano che dignità ed onestà siano valori e non optional. Dalla ormai accertata crisi economica, alla quale si aggiunge con gravità quella morale, si esce solo con personalità di spiccate doti morali, intellettuali e con la giusta esperienza adeguata alla necessità ed all’urgenza del momento.
Il Partito deve riporre il bilancino ed i manuali Cencelli e stringersi al presidente Oliverio assumendosi la responsabilità che, sono certo, le donne e gli uomini del PD sono ancora capaci di dimostrare. Parlare di uomini e di idee. Idee per rilanciare la Calabria, per affrontare i suoi atavici problemi ai quali si è aggiunto come un macigno un danno all’immagine enorme per l’inchiesta “Erga Omnes”. Mettere in campo idee per la Sanità, per l’Ambiente (acqua e rifiuti), per i Trasporti, per le Infrastrutture, per il Lavoro, per lo Sviluppo.
I temi non mancano. Non può mancare il senso di responsabilità. Siamo ancora in tempo. Non possiamo consentire che ne passi altro per pronunciare un disastroso “troppo tardi”.