“Eumenidi”, Bova: “Gli Enti che siedono nel cda Sacal si costituiscano parte civile”
Il Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta in Calabria Arturo Bova, in vista della udienza preliminare del processo “Eumenidi”, relativo alle note vicende che hanno coinvolto Sacal spa che si terrà il 27 novembre davanti al gup di Lamezia Terme, ha formalmente richiesto al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio che la Regione si costituisca parte civile.
In una nota inviata alla stampa, Bova spiega: “C’è bisogno di dimostrare, con fatti concreti, che i presunti illeciti contestati dalla Procura di Lamezia Terme - qualora venissero confermati in giudizio - non abbiano nulla a che fare con la linea di governo di questa Giunta regionale e del Consiglio. Fatti concreti che servono anche a prendere le dovute distanze in maniera decisa da ciò che, nell’inchiesta, viene contestato anche ad esponenti politici e il cui modus operandi, alla luce delle risultanze investigative (intercettazioni telefoniche ed ambientali, ndr), non può affatto essere avallato o tollerato.
“Pertanto mi auguro che il nuovo Presidente della Provincia di Catanzaro ponga in essere tutti gli atti necessari affinché in giudizio possa costituirsi parte civile anche l’Ente intermedio catanzarese che, incredibilmente, con la precedente gestione non ha neppure sentito l'esigenza di dare l'incarico ad uno studio legale. E spero che Abramo scelga la via della costituzione di parte civile anche per il Comune di Catanzaro di cui è sindaco. Analogo appello, chiaramente, lo rivolgo a tutti gli Enti pubblici che detengono quote in seno alla compagine societaria di Sacal e ancora non si sono pronunciati in tal senso. Come invece hanno già deliberato i Commissari straordinari che guidano l’amministrazione di Lamezia Terme.
“Certo non passerà inosservato che l'unica costituzione di parte civile sia stata deliberata solo da un Ente commissariato. Una circostanza che dovrebbe indurre tutti noi ad una amara ma profonda riflessione. La politica deve trovare in sé gli anticorpi necessari a porre un argine alla sua degenerazione etica e deve farlo con atti concreti e forti, anticipando nelle proprie assunzioni di responsabilità quelle che saranno le decisioni della magistratura e garantendo così la tutela della ‘cosa pubblica’. Perché – conclude il Presidente Bova – il primo compito della politica dovrebbe essere quello di assumere un ruolo guida e una posizione sempre esemplare nell’esercizio di un’azione moralizzatrice che, troppe volte, si è smarrita e ha portato a condotte illegali. Condotte che sono invece da arginare e contrastare con ogni mezzo”.