Terremoto alla Sacal: in sei sospesi dalle cariche pubbliche
Sei persone sono state sospese da altrettante cariche pubbliche nell’ambito dell’inchiesta Eumenidi, operazione che poco più di un mese fa, ha “decapitato” i vertici della Sacal Spa, la società che gestisce l’aeroporto internazionale di Lamezia oltre che di quelli di Reggio Calabria e Crotone.
I provvedimenti sono stati notificati poco fa dalla Guardia di Finanza lametina e dalla polizia di frontiera presso lo stesso scalo, andando a raggiungere un dipendente dell’Enav, un altro della Regione Calabria, un funzionario dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, un responsabile dell’area personale della Sacal, un responsabile del Centro per l’impiego di Lamezia Terme e, anche, un appartenente alle forze di polizia.
Si tratta in particolare dell'ex vice presidente della società Giampaolo Bevilacqua (dipendente della Regione); Floriano Siniscalco (della Provincia di Catanzaro); Bruno Vincenzo Scalzo (dell'Enav); Sabrina Mileto (della Sacal); Angelina Astorino (responsabile del centro per l'impiego di Lamezia Terme) e, infine, del maresciallo dei Carabinieri Marcello Mendicino.
La misura è stata ritenuta necessaria in relazione alle gravi accuse mosse nei confronti degli indagati nell’ambito dell’operazione che, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto luce su una serie di illeciti penali nell’ambito della gestione dell’aeroporto internazionale.
Per altre sei persone, nei confronti delle quali era stata richiesta la misura, il giudice per le indagini preliminari – pur ritenendo pienamente sussistente la gravità indiziaria di reità e la fondatezza del quadro accusatorio – ha ritenuto “assorbenti” le dimissioni presentati dal Cda dell’azienda e dai pubblici uffici. Tra questi il presidente dalla Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, l'imprenditore catanzarese Floriano Noto, pure.
(aggiornata alle 11:45)