FLASH. Corruzione e frode nelle forniture pubbliche, blitz nel cosentino. Indagato il governatore Oliverio
Falso, corruzione e frode in pubbliche forniture: sono questi i reati contestati dagli inquirenti ad alcuni soggetti finiti sotto indagine nell’ambito di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza in materia di appalti pubblici.
Il blitz è stato eseguito stamani dalle fiamme gialle bruzie e tutti i dettagli saranno forniti dagli investigatori dopo le 11 di stamani, a Catanzaro, quando è in programma una conferenza a cui prenderanno parte il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Comandante Regionale della Guardia di Finanza e quello Provinciale di Cosenza.
Tra coinvolti nell’operazione - che s’incentra su presunte irregolarità nell'affidamento di appalti pubblici – oltre a diversi esponenti politici spicca anche un nome più che eccellente: quello del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio - a cui si contesta l’abuso d'ufficio - e che da quanto si apprende è stato sottoposto all'obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, il centro del Cosentino in cui vive.
Un provvedimento che dovrebbe portare automaticamente alla sospensione dalle funzioni di governatore.
Sono sedici in tutto le misure emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro, fra le quali una in carcere, per l'imprenditore Giorgio Barbieri, considerato contiguo al clan Muto di Cetraro, sei ai domiciliari e due gli obblighi di dimora, fra cui quello a carico del governatore e dell'ex sindaco di Pedace, Marco Oliverio (nessuna parentela con il governatore).
Il giudice per le indagini preliminari ha emesso anche sette misure interdittive. L'inchiesta in cui è indagato il presidente della giunta regionale è coordinata dalla Dda di Catanzaro e riguarda l'affidamento di alcuni appalti, fra i quali quello riguardante l'impianto sciistico di Lorica, in Sila e un altro sul Tirreno Cosentino.