Processo “Omnia”, chiesta conferma delle condanne in appello
Il sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Catanzaro ha chiesto la conferma delle 30 condanne emesse in primo grado a carico di altrettanti imputati dell'inchiesta "Omnia", diretta a sgominare il clan Forastefano di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza. Il pg ha concluso la requisitoria nell'ambito del processo di secondo grado, che poi è stato rinviato al 14 maggio per le arringhe dei difensori. Per gli imputati, accusati dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura e spaccio di droga,oggi il pg ha chiesto di confermare le condanne di: 3 anni e 4 mesi di reclusione a Maurizio Adduci; 1 anno 9 mesi e 10 giorni, a Domenico Alfano; 6 anni a Nicola Blando; 1 anno 9 mesi e 10 giorni a Pietro De Francesco; 4 anni a Fabio Di Bella; 18 anni per Antonio Forastefano; 8 mesi a Domenico Francese; 16 anni per Giuseppe Garofalo; 6 anni 8 mesi a Teresa Iannicelli; 1 anno 9 mesi e 10 giorni a Giovanni Nocera; 1 anno 9 mesi e 10 giorni a Salvatore Novelli; 6 anni 8 mesi a Camillo Rende; 6 anni 8 mesi per Nicola Rende; 6 anni 8 mesi a Morena Rubini; 2 anni per Loredana Vaccaro; 4 anni a Silvio Forastefano; 2 anni a Francesco Elia; a anni e 6 mesi per Giuseppe Campanella; 4 anni 6 mesi a Giuseppe Pulignano; 3 anni 4 mesi a Giancarlo Iannicelli; 6 anni e 8 mesi a Francesco De Marco; 5 anni e 4 mesi per Domenico Falbo, alias "il Cireneo"; 6 anni e 8 mesi a Giuseppe Cerchiara; 3 anni e 4 mesi a Giuseppe Giannicola; 1 anno 9 mesi e 10 giorni a Michele Guerrera; 3 anni 4 mesi a Giovambattista Capparelli; 4 anni e 8 mesi a Francesco Faillace; 7 anni e 4 mesi a Giovanni Maida; 1 anno 9 mesi a Gaetano Chiarelli; 3 anni e 4 mesi a Salvatore Vitale. Nell'inchiesta fu coinvolto anche il consigliere regionale Franco La Rupa, indagato perché pare che i Forestefano abbiano sostenuto la sua candidatura.