Primo incontro del comitato tecnico scientifico del progetto Calabria Jones
Si è tenuto, nel centro studi della Fondazione Field di Tiriolo, il primo incontro del comitato tecnico scientifico del progetto Calabria Jones. Erano presenti, oltre al presidente della Fondazione Field Mimmo Barile, anche il dirigente generale del dipartimento Cultura Massimiliano Ferrara e la dirigente Maria Antonella Cauteruccio. Hanno partecipato inoltre i rappresentanti dei soggetti inerenti al progetto: Unical, Università di Messina, Censis e Normale di Pisa.
Con Calabria Jones – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale -, progetto fortemente voluto dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, sono state finanziate 110 scuole medie tra quelle ricadenti nei comuni ad alta densità criminale e sono stati coinvolti oltre quattromila studenti che, dall’1 luglio al 15 ottobre, potranno svolgere, coi loro insegnanti, attività didattiche sui siti archeologici e sui beni culturali calabresi. “Si tratta – ha detto Ferrara - senza dubbio di una iniziativa unica e non solo per la nostra regione, è l’esempio concreto di come sia possibile fare cultura in modo coinvolgente e diretto, promuovendo nel contempo il patrimonio regionale. Se gia il risultato raggiunto di far visitare e conoscere i nostri siti archeologici ad oltre 4.000 giovani calabresi è più che positivo, siamo intenzionati, insieme al nostro comitato scientifico di pura eccellenza, insediatosi oggi, ad implementare sempre di più il progetto nei contenuti e negli obiettivi, puntando alla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico e culturale in ambito nazionale e, step by step, internazionale, come la Calabria merita”.
“Il gruppo di lavoro della Fondazione Field, soggetto attuatore del progetto – ha detto invece Barile -, affronta Calabria Jones con entusiasmo e una particolare attenzione. C’è la consapevolezza di trattare un tema di importanza assoluta. Far conoscere ai giovani calabresi il patrimonio culturale della Calabria va infatti ben oltre gli aspetti didattici. Si tratta di una grande operazione sociale e motivazionale oltreché di cultura. Ricostruire un positivo senso di appartenenza verso la Calabria è condizione essenziale affiché le nostre nuove generazioni possano guardare al futuro con fiducia”.