Inchiesta fallimento Us catanzaro: udienza dedicata alla difesa
Udienza dedicata alle arringhe difensive, quella di oggi, nel procedimento a carico delle sei persone coinvolte nell'inchiesta su presunti illeciti connessi al fallimento dell'ex società calcistica Us Catanzaro, dichiarata fallita il 15 giugno del 2007.
Rispetto alla medesima inchiesta, intanto, è arrivata anche la pronuncia della Corte di cassazione in merito al sequestro di ingenti somme avvenuto mesi fa nel corso delle indagini, e che sono state già dissequestrate dal tribunale del riesame di Catanzaro. La corte ha ritenuto insussistente il fatto reato alla base del sequestro. E davanti al giudice Maria Rosaria Di Girolamo, cui il pubblico ministero ha chiesto di mandare sotto processo tutte le persone indagate a vario titolo per truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici e bancarotta fraudolenta patrimoniale, oggi ha preso la parola l'avvocato Giuseppe Carvelli che ha concluso chiedendo il proscioglimento di Gerardo Carvelli "per non aver commesso il fatto".
L'udienza è stata infine rinviata al 9 maggio. Gli indagati, oltre a Carvelli, sono gli ex dirigenti ed ex consulenti della società calcistica fallita: gli imprenditori Claudio Parente, Massimo Poggi e Bernardo Colao, il commercialista Giuseppe Ierace, il consulente d'azienda Domenico Cavallaro.
La richiesta di rinvio a giudizio è giunta a conclusione delle indagini della Guardia di finanza partire a seguito di una verifica fiscale relativa agli anni 2006 e 2007, da cui sarebbero emerse irregolarità nella gestione societaria che avrebbero portato al fallimento. La presunta truffa, secondo la ricostruzione dell'accusa, si sarebbe concretizzata nell'indebita percezione risalente a giugno del 2007 di circa tre milioni e mezzo di euro di contributi provenienti dalla Lega Calcio, ed altri 500 mila euro sborsati dalla Provincia di Catanzaro. (AGI)