Inchiesta Fc Catanzaro: nuova società dovrà pagare stipendi
Il Catanzaro Calcio è stato nuovamente condannato a pagare quanto richiesto da alcuni ex giocatori dell'Fc, società dichiarata fallita nel febbraio del 2011, a titolo di credito da lavoro risultante dalla differenza tra quanto ricevuto all'epoca della chiusura della vecchia società e le somme risultanti da contratti integrativi stipulati quando la stagione 2009-2010 era già in corso. Tre dei quattro giocatori in questione - scrive l'Agi - sono attualmente indagati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per tentata truffa e formazione di credito simulato, proprio in base all'ipotesi accusatoria secondo cui quei contratti integrativi sarebbero stati "fraudolentemente stipulati e simulati", quando l'Fc già versava in una situazione economica critica.
La società sportiva che attualmente guida la squadra, presieduta da Giuseppe Cosentino, dovrà sborsare somme per un totale di 120.000 euro a Alessandro Vono, Ciro De Franco, Manolo Mosciaro, Davide Biondi (i primi tre sono indagati a Catanzaro), secondo quanto stabilito dal collegio arbitrale della Lega pro che nelle motivazioni della propria sentenza, notificata oggi al legale del Catanzaro, ha spiegato di non ritenere "rilevante il procedimento penale pendente e il sequestro avvenuto di recente", proprio nell'ambito dell'inchiesta catanzarese, ma di dare "prevalenza alla sentenza del tribunale fallimentare" che aveva ammesso i giocatori fra i creditori da soddisfare.
Il collegio, decidendo la questione nel merito, ha rigettato la richiesta dell'avvocato Sabrina Rondinelli, legale del Catanzaro, che aveva sollecitato la sospensione del lodo in attesa di conoscere l'esito dell'inchiesta penale a carico di Vono, De Franco, Mosciaro e di altri dieci calciatori. L'avvocato aveva avanzato una medesima richiesta - pure respinta - prima dell'udienza dello scorso settembre, al termine della quale la terna arbitrale ha condannato il Catanzaro a pagare ad altri tre giocatori indagati, Francesco Corapi, Ivano Ciano e Alessandro Bruno, somme per un totale di 140.000 euro. Dopo che la società di Cosentino ha versato le cifre stabilite, però, il sostituto procuratore della Repubblica titolare del caso, Domenico Guarascio, ha emesso un provvedimento di sequestro d'urgenza di quanto percepito dai giocatori.
L'avvocato Rondinelli, dunque, aveva allegato alla nuova istanza di sospensione del lodo tutta la documentazione relativa all'indagine penale, a cominciare dalla denuncia sporta questa estate dalla società che rappresenta, da cui sono partite le indagini della Guardia di finanza, fino all'ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari del capoluogo calabrese, Maria Rosaria Di Girolamo, ha convalidato il sequestro d'urgenza delle somme percepite dai primi tre giocatori che hanno fatto ricorso alla giustizia sportiva.