Inchiesta Fc Catanzaro, il giudice chiede di astenersi
Ha chiesto di astenersi dalla trattazione del procedimento il giudice chiamato a celebrare l'udienza preliminare a carico della quattro persone coinvolte nell'inchiesta della Procura del capoluogo calabrese seguita alla chiusura dell'Fc Catanzaro, societa' calcistica dichiarata fallita nel febbraio del 2011. Il gup Maria Rosaria Di Girolamo ha accolto la relativa richiesta avanzata dagli avvocati Aldo Casalinuovo e Raffaele Silipo, difensori di uno degli indagati, i quali hanno evidenziato che lo stesso giudice, nelle scorse settimane, ha provveduto a convalidare il sequestro d'urgenza effettuato dalla Procura di Catanzaro a carico di alcuni ex giocatori dell'Fc, indagati per truffa e formazione di credito simulato, ai quali sono state bloccate le somme pagate dalla societa' che attualmente guida il Catanzaro come differenza tra quanto ricevuto all'epoca del fallimento e quanto risulterebbe da contratti integrativi stipulati nel corso della stagione 2009-2010.
I contratti, che secondo le accuse sarebbero stati sottoscritti in maniera fraudolenta, quando la societa' era gia' in grave crisi finanziaria, sono al centro dei due procedimenti penali nati dal fallimento dell'Fc, e dunque gli avvocati ritengono che essersi pronunciati rispetto ad uno di essi renda necessario che il giudice si astenga dal pronunciarsi anche sul secondo. Il gup Di Girolamo ha accolto l'istanza, ed ha dunque rinviato la trattazione dell'udienza preliminare al 10 gennaio, in attesa della pronuncia del presidente del tribunale a proposito della richiesta di astensione. Le persone per le quali deve tenersi l'udienza, dopo che il pubblico ministero, Alberto Cianfarini, ne ha chiesto il rinvio a giudizio, sono Antonio Aiello e Pasquale Bove, amministratori unici che si sono susseguiti alla guida della societa' calcistica, e poi Filippo Catalano, procuratore speciale della societa', e Giuseppe Alfonso Santaguida, amministratore. Bancarotta fraudolenta l'ipotesi d'accusa contestata ai primi tre, mentre l'omesso versamento dell'Iva e' contestato al quarto. Aiello e Catalano, secondo gli inquirenti, hanno stipulato nel maggio 2010 nuovi contratti con allenatore e giocatori che la societa' non avrebbe potuto e dovuto permettersi, tanto che ne avrebbero poi causato il dissesto finanziario che porto' al fallimento. Bove, sempre stando alle contestazioni mossegli, avrebbe invece distratto 90mila euro dalle casse della societa' ed avrebbe falsificato le scritture contabili per ottenere l'iscrizione al campionato di calcio 2009/2010. Santaguida, infine, avrebbe omesso di versare l'Iva per oltre 80mila euro.