Calcio: inchiesta Fc Catanzaro, processo al via
Con numerose eccezioni preliminari e accese schermaglie sull'ammissione delle parti civili, ha preso il via, oggi a Catanzaro, il processo a carico delle quindici persone coinvolte nell'inchiesta relativa al fallimento dell'Fc Catanzaro, società calcistica dichiarata fallita nel febbraio del 2011, accusate di bancarotta fraudolenta per via della presunta sottoscrizione di contratti simulati. Alla fine il tribunale ha respinto la richiesta di estromettere dal processo la nuova società cui fa capo il Catanzaro Calcio, presieduta da Giuseppe Cosentino, e rappresentata dall'avvocato Sabrina Rondinelli - cui i giocatori hanno chiesto il pagamento dei contratti al centro delle indagini -, già ammessa come parte civile in sede di udienza preliminare, ed inoltre ha dato il via libera alla costituzione di un'altra parte civile, la società "Satim" (gestore dell'Hotel Palace del capoluogo).
Il processo è stato infine aggiornato al 12 dicembre, quando verranno sentiti i testi delle parti civili, fra cui lo stesso Cosentino, dai quali si comincerà dal momento che il tribunale non ha ammesso la lista testi del pubblico ministero, in quanto depositata fuori termini. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio il 15 maggio scorso, dal giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Assunta Maiore, che ha rinviato a giudizio tredici ex giocatori dell'Fc, il procuratore speciale dell'Fc, Filippo Catalano, e Antonio Aiello, amministratore unico della società. Gli indagati, secondo le ipotesi della Procura che a novembre aveva emesso gli avvisi di conclusione delle indagini, nel corso della stagione 2009-2010 avrebbero accertato passività inesistenti "stipulando un contratto integrativo fraudolentemente concordato e simulato quando già era evidente la situazione di insolvenza della società calcistica e vigente la diffida del Collegio dei revisori ad avviare le sole procedure di liquidazione, con l'esclusiva e principale finalità di modificare l'iniziale contratto di lavoro con proporzioni esagerate, ingiustificate da un punto di vista economico, per poter riconoscere e azionare il credito simulato nell'accertamento del successivo stato passivo conseguente al fallimento". (AGI)
Con numerose eccezioni preliminari e accese schermaglie sull'ammissione delle parti civili, ha preso il via, oggi a Catanzaro, il processo a carico delle quindici persone coinvolte nell'inchiesta relativa al fallimento dell'Fc Catanzaro, società calcistica dichiarata fallita nel febbraio del 2011, accusate di bancarotta fraudolenta per via della presunta sottoscrizione di contratti simulati. Alla fine il tribunale ha respinto la richiesta di estromettere dal processo la nuova società cui fa capo il Catanzaro Calcio, presieduta da Giuseppe Cosentino, e rappresentata dall'avvocato Sabrina Rondinelli - cui i giocatori hanno chiesto il pagamento dei contratti al centro delle indagini -, già ammessa come parte civile in sede di udienza preliminare, ed inoltre ha dato il via libera alla costituzione di un'altra parte civile, la società "Satim" (gestore dell'Hotel Palace del capoluogo).
Il processo è stato infine aggiornato al 12 dicembre, quando verranno sentiti i testi delle parti civili, fra cui lo stesso Cosentino, dai quali si comincerà dal momento che il tribunale non ha ammesso la lista testi del pubblico ministero, in quanto depositata fuori termini. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio il 15 maggio scorso, dal giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Assunta Maiore, che ha rinviato a giudizio tredici ex giocatori dell'Fc, il procuratore speciale dell'Fc, Filippo Catalano, e Antonio Aiello, amministratore unico della società. Gli indagati, secondo le ipotesi della Procura che a novembre aveva emesso gli avvisi di conclusione delle indagini, nel corso della stagione 2009-2010 avrebbero accertato passività inesistenti "stipulando un contratto integrativo fraudolentemente concordato e simulato quando già era evidente la situazione di insolvenza della società calcistica e vigente la diffida del Collegio dei revisori ad avviare le sole procedure di liquidazione, con l'esclusiva e principale finalità di modificare l'iniziale contratto di lavoro con proporzioni esagerate, ingiustificate da un punto di vista economico, per poter riconoscere e azionare il credito simulato nell'accertamento del successivo stato passivo conseguente al fallimento". (AGI)