Rende non commissariata: nota del rettore Latorre

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Sulla decisione del Ministro dell’Interno Angelino Alfano di non sciogliere il consiglio comunale di Rende, il rettore dell’Università della Calabria, Giovanni Latorre, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Sono felice, come cittadino in primo luogo, e poi come rettore dell’Università della Calabria, per il decreto con il quale il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha confermato quello che tutti abbiamo sempre saputo: vale a dire che Rende era e rimane una realtà amministrativa esemplare, depositaria di una tradizione di buon governo che ha fatto scuola non solo in Calabria e che, soprattutto, con la ‘ndrangheta non ha mai avuto niente da spartire”: così inizia la dichiarazione con cui il rettore dell’Università della Calabria, Giovanni Latorre, commenta la positiva conclusione dell’attività che per mesi ha visto impegnata la commissione di accesso agli atti, nominata dal prefetto Raffaele Cannizzaro, in seguito all’operazione antimafia che ha portato nei mesi scorsi all’arresto di alcuni amministratori cittadini.

“Oggi – aggiunge Latorre – sono lieto di veder confermato l’auspicio, che poi era anche e soprattutto il mio forte convincimento, espresso nei mesi scorsi, che la vicenda di Rende potesse chiarirsi presto e la sua quotidianità tornare alla dimensione qualificata e operosa di sempre. Rende – continua Latorre – avrà certamente problemi da risolvere, come ogni città che ha conosciuto lo sviluppo e la crescita che essa ha fatto registrare negli ultimi decenni, ma ha dalla sua parte un patrimonio di competenze, di esperienze, di impegno civile e culturale che la mettono al riparo da qualunque rischio di inadeguatezza e ritardi rispetto alle aspettative dei cittadini.

Soprattutto, ripeto, è una realtà urbana ricca di positività e di peculiarità attraverso cui ha preso corpo un disegno strategico moderno e lungimirante, di cui è parte centrale anche l’Università della Calabria. In questo momento, perciò, desidero esprimere la mia soddisfazione per la decisione del ministro Alfano a quanti operano oggi perché Rende continui ad esprimersi ai livelli di sempre, ma rivolgere anche un pensiero a chi ha creato le premesse e, via via, le condizioni di contesto affinché la storia amministrativa della città fosse quella che tutti conosciamo e apprezziamo”.

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