Calabria It, Bulzomì (FI): “Basta penalizzare questo territorio, Arena intervenga e ponga rimedio”

Vibo Valentia Attualità

La vertenza dei lavoratori di “Calabria It” prosegue. Ma di pari passo proseguono i grattacapi cui gli stessi lavoratori vanno incontro. In particolare, a soffrire una condizione di precarietà e disagio sono i dipendenti della sede di Vibo Valentia della società in house della Regione Calabria che si occupa di promozione imprenditoriale.

Gli otto impiegati saranno costretti a trasferirsi in una delle sedi della provincia di Catanzaro, con gravi conseguenze sotto l’aspetto lavorativo per loro, e sotto l’aspetto dei servizi per l’utenza che ne fruisce.

Gli otto lavoratori vibonesi, infatti, offrono una valida consulenza ad enti pubblici, imprese e singoli cittadini. Fino a poco tempo fa la loro base operativa era sita in alcuni locali di Palazzo “Gemini”, alle porte di Vibo Valentia, locato dalla stessa Regione Calabria. Ora non si comprende il motivo di tale spostamento. A chiederselo è anche il consigliere regionale di Forza Italia, Salvatore Bulzomì, che nella vertenza degli otto vibonesi era già intervenuto nel mese di gennaio con una apposita interrogazione a Palazzo “Campanella”.

Questa volta l’esponente di incarica direttamente l’assessore regionale alle Attività produttive, Demetrio Arena, al quale chiede di fornire risposte chiare ed esaustive. Lo fa con una nuova interrogazione.

“È inconcepibile - afferma Bulzomì - che questi lavoratori, che ricordo non prendono gli stipendi da diversi mesi e quindi già incontrano enormi difficoltà a lavorare in loco per giunta gratuitamente, debbano abbandonare la loro postazione di Vibo Valentia per andare a lavorare a Settingiano. D’altronde, nella stessa sede in cui stanno operando non vi sarebbero problemi di spazio. E non è tollerabile, inoltre, che venga penalizzato ancora il territorio vibonese a vantaggio di altri, e a scanso di equivoci dico che non si tratta di meri campanilismi, ma di sostanza.

Catanzaro, ad esempio, ha già numerose sedi, e ciò significa due cose: i lavoratori catanzaresi, giustamente, svolgono il proprio servizio nei luoghi più congeniali e naturali; e l’utenza che fruisce dei servizi di questa importante società si vede garantite determinate consulenze, che, è bene ricordare, finiscono col creare capacità di sviluppo in un territorio che ne è ha davvero bisogno. Ora lo chiedo direttamente all’assessore Arena, il quale sono certo che non si tirerà indietro e saprà spiegare i motivi di questa scelta, o, come auspico, decida di rivederla completamente questa scelta, per non privare cittadini e lavoratori dei loro diritti”.

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