La Cassazione conferma la condanna per l’omicidio di Fabiana Luzzi
La Prima Sezione della Corte di Cassazione, nella tarda serata di martedì (1° marzo), ha emesso la sentenza che pone la parola fine al Processo per l'omicidio di Fabiana Luzzi. La ragazza coriglianese, di appena 16 anni, accoltellata e bruciata viva dall'ex fidanzato (anche lui minorenne all'epoca dei fatti) il 25 maggio 2013.
La Suprema Corte, dopo oltre quattro ore di Camera di Consiglio, ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro applicando la pena di anni 16 per l'omicidio di Fabiana e due per la calunnia nei confronti di altri due giovani.
La Corte di Cassazione ha riconosciuto fondato il ragionamento giuridico della Corte di Appello che, dopo aver accolto i ricorsi della difesa rappresentata dagli avvocati: Giovanni Zagarese e Antonio Pucci, aveva riconosciuto la seminfermità mentale ed escluso l'aggravante della premeditazione. All'udienza a Roma erano presenti i familiari della vittima che hanno lasciato l'aula con grande amarezza per la conferma della sentenza anche in Cassazione. I familiari, dopo il tragico episodio, si aspettavano una condanna esemplare, con il carcere a vita, per l'autore dell'efferato omicidio.