‘Ndrangheta: 10 condanne in Cassazione per la faida di Vibo
Una faida che dal 2011 al 2012 aveva contrapposto la cosca Patania, che si ritiene legata ai Mancuso di Limbadi, alla “Società di Piscopio” di Vibo Valentia, considerata emergente, e a quella dei “Petrolo-Bartolotta” di Stefanaconi. Una lunga scia di sangue su cui gli investigatori della Dda ritennero di aver fatto luce nel corso dell’operazione “Gringia”, eseguita nel 2012, e dalla quale ha preso il via il relativo processo arrivato oggi all’ultimo grado di giudizio.
E proprio oggi, difatti, arrivano le decisioni della Corte di Cassazione con dieci condanne e quattro annullamenti con rinvio per un nuovo processo di secondo grado.
Annullamenti con rinvio che riguardano quattro degli imputati: Nicola Figliuzzi di Gerocarne, in Appello condannato a 14 anni per il tentato omicidio di Francesco Calafati del marzo 2012; Andrea Patania di Stefanaconi, in appello condannato a 20 anni; Salvatore Lopreiato di Stefanaconi, in appello condannato a 8 anni e 4 mesi e Giovanbattista Bartalotta di Stefanaconi, condannato in appello a 8 anni e 4 mesi ed accusato di concorso nel tentato omicidio di Francesco Calafati.
Pene confermate invece per i due presunti killer macedoni Mauro Uras (condannato a 20 anni) e Vasvi Beluli (13 anni) e per Sebastiano Malavenda (30 anni), Francesco Alessandria (20 anni), Arben Ibrahimi (9 anni e 4 mesi), Rosalino Pititto (8 anni e 4 mesi); Daniele Bono (6 anni), Damiano Caglioti (4 anni ed 8 mesi), Antonio Caglioti (4 anni ed 8 mesi); e Caterina Caglioti (3 anni e 4 mesi).
Nel processo venivano contestati l’omicidio di Francesco Scrugli ed i tentati omicidi di Rosario Battaglia e Raffaele Moscato, avvenuti il 21 marzo del 2012 a Vibo Marina; gli omicidi di Giuseppe Matina, assassinato a Stefanaconi il 20 febbraio del 2012 e di Davide Fortuna, ucciso su una spiaggia di Vibo Marina il 6 luglio del 2012. Inoltre, i tentati omicidi di Raffaella Mantella nel gennaio 2012, Francesco Calafati del 21 marzo 2012, Francesco Scrugli dell’11 febbraio 2012 e Francesco Nazzareno Meddis del 26 giugno 2012.