Toghe lucane: slitta udienza per magistrato indagato
Nuova variazione del giudice titolare e conseguente ennesimo rinvio, oggi, per la trattazione del giudizio abbreviato a carico del sostituto procuratore di Potenza Claudia De Luca, indagata per peculato - perché avrebbe utilizzato il telefono di servizio per scopi personali - nell'ambito dell'inchiesta "Toghe lucane". In aula si tornera' il prossimo 21 aprile. A circa due anni di distanza dalla richiesta di rinvio a giudizio, che risale al giugno del 2009. Il giudizio a carico della De Luca era iniziato una prima volta, ma e' stato azzerato a causa di una precedente variazione del giudice titolare. Poi, lo scorso 7 ottobre, un nuovo rinvio, ed oggi un altro ancora. A chiedere che la De Luca venga processata e' stato il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Capomolla, che ha ereditato "Toghe lucane" dall'ex collega Luigi de Magistris. La contestazione formulata a carico della De Luca, comunque, non ha attinenza con il piu' vasto impianto accusatorio costruito a seguito dell'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza, nel quale si ipotizzava l'esistenza di un presunto comitato d'affari operante in Basilicata. Il sostituto procuratore De Luca, invece, secondo le accuse avrebbe effettuato con il cellulare di servizio 65 telefonate, nel periodo tra maggio e ottobre del 2003, al numero telefonico 899 a pagamento per un servizio di cartomanzia. Nell'inchiesta sarebbero emerse anche diverse telefonate effettuate dal magistrato di Potenza, sempre con il telefono del turno, su numeri strettamente personali e, in particolare, oltre 16.000 contatti nel periodo tra il 20 aprile 2005 e il 22 aprile 2007 sul numero di cellulare del marito. A queste, si aggiungerebbero altre telefonate, effettuate sempre con il cellulare dei servizio, ad altre persone vicine alla De Luca.