Slitta ancora l’udienza archiviazione inchiesta su “Toghe Lucane”

Catanzaro Attualità

E' slittata per la seconda volta, oggi, nell'aula del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Maria Rosaria di Girolamo, l'udienza relativa all'opposizione presentata contro la richiesta di archiviazione che la Procura di Catanzaro ha avanzato per la maggior parte degli indagati di "Toghe lucane". L'inchiesta fu a suo tempo avviata dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi de Magistris in merito ad un presunto comitato d'affari operante in Basilicata e di cui avrebbero fatto parte, secondo l'ipotesi investigativa, magistrati, politici, imprenditori e funzionari pubblici. Proprio come e' accaduto lo scorso 18 giugno, anche oggi difetti di notifiche della fissazione dell'udienza ad alcuni indagati e difensori hanno reso necessario un rinvio alla data del prossimo 5 novembre. Dopo il trasferimento di de Magistris da Catanzaro, e' stato il collega Vincenzo Capomolla, erede del fascicolo, a presentare nel luglio 2009 una richiesta di archiviazione per quasi tutti i 33 indagati che il primo aveva citato nell'avviso di conclusione indagini contestando loro, a vario titolo, reati tra i quali associazione per delinquere, truffe, corruzione in atti giudiziari, corruzione, rivelazione segreti di ufficio, abuso d'ufficio, minacce a pubblico ufficiale, ed altro. A questa richiesta di archiviazione si sono opposte alcune delle parti offese citate nel procedimento, ed in particolare Giuseppe Galante, gia' procuratore della Repubblica di Potenza, Alberto Iannuzzi, gia' gip al tribunale di Potenza, Michele Zito e Nicola Picenna. Per loro, ed i rispettivi difensori, questa inchiesta e le accuse che ne sono scaturite, non devono essere archiviate, e proprio questo chiedono al giudice Di Girolamo, di proseguire le indagini. L'opposizione all'archiviazione e' stata presentata nei confronti di 30 degli originari 33 indagati che comparivano nell'avviso di conclusione indagini sottoscritto da de Magistris, e per i quali e' in seguito intervenuta una richiesta di archiviazione. Tra i nomi compaiono quelli di diversi magistrati e politici, tra cui Vincenzo Tufano, procuratore generale presso la Corte di appello di Potenza; Gaetano Bonomi, sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Potenza; Felicia Genovese, gia' sostituto procuratore presso la Dda di Potenza, ora giudice al Tribunale di Roma a seguito di una decisione del Csm emessa per via dell'inchiesta; Giuseppe Chieco, procuratore della Repubblica di Matera; Iside Granese, gia' presidente del tribunale di Matera; Emilio Nicola Buccico, avvocato, gia' componente del Csm, e poi sindaco di Matera; Filippo Bubbico, parlamentare, gia' sottosegretario allo Sviluppo economico con il Governo Prodi, presidente della Regione Basilicata; Vito De Filippo, presidente della Giunta regionale della Basilicata.