Toghe lucane: inchiesta bis, presto audizione magistrati
Si conosceranno a breve le nuove determinazioni dei magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro titolari dell'inchiesta "Toghe lucane bis", su presunti gravi illeciti che sarebbero stati commessi, tra gli altri, da alcuni magistrati in servizio in Basilicata in merito alle richieste di rinvio a giudizio o di eventuali archiviazioni nei confronti dei 13 indagati raggiunti a fine dicembre da un avviso di conclusione delle indagini. Le decisioni - scrive l'Agi - saranno rese note dopo che saranno effettuati gli interrogatori chiesti da alcuni degli accusati, la maggior parte dei quali ha invece optato per il deposito di memorie difensive. Saranno sentiti dagli inquirenti nei prossimi giorni, in particolare, l'ex procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, ora a riposo; il sostituto procuratore generale di Potenza, Gaetano Bonomi; l'ex sostituto procuratore della Repubblica di Potenza Claudia De Luca, ora in servizio in un'altra sede giudiziaria; e due appartenenti alle forze dell'ordine. Nell'inchiesta, condotta dagli investigatori della Polizia di Stato coordinati dal procuratore aggiunto della Repubblica di Catanzaro Giuseppe Borrelli e dal sostituto Simona Rossi, sono ipotizzati, complessivamente, la violazione della legge sulle associazioni segrete, l'associazione per delinquere, la corruzione in atti giudiziari, l'abuso di ufficio.
"Toghe lucane bis" ha preso le mosse da un presunto complotto finalizzato a calunniare l'allora sostituto procuratore di Potenza Henry John Woodcock (oggi pm a Napoli), ed un poliziotto suo stretto collaboratore, attraverso lettere anonime indirizzate ai giornali ed agli uffici giudiziari di Potenza, spedite nel febbraio 2009, un periodo in cui nel capoluogo lucano erano in corso forti contrasti tra magistrati della Procura; di una serie di fughe di notizie su inchieste coordinate dallo stesso pm, poi dimostratesi del tutto infondate. Gli scritti, in particolare, avrebbero avuto il fine di delegittimare Woodcock che, insieme al suo collega Vincenzo Montemurro, ora in servizio alla Procura di Salerno, indagavano sugli intrecci tra politici e criminalità lucana. L'avviso di conclusione indagini è stato emesso nei confronti di Tufano, Bonomi, De Luca, ed inoltre del sostituto procuratore generale di Potenza Modestino Roca, dell'ex agente del Sisde Nicola Cervone, dell'ex capo della Squadra mobile di Potenza, Luisa Fasano, dei carabinieri Antonio Cristiano e Tino Roma, del maresciallo della Guardia di Finanza Angelo Morello, dell'imprenditore Ugo Barchiesi, dell'ex colonnello dei carabinieri, Pietro Gentili, dell'autista della Procura generale Marco D'Andrea e dell'ispettore della Polizia, Leonardo Campagna.