Il Dipartimento della Protezione civile sugli eventi alluvionali
In occasione dell’alluvione che, sin dalle prime ore del 19, ha colpito per più di 4 ore ininterrottamente la costa ionica della nostra regione, la macchina emergenziale della protezione civile regionale è stata attivata per i primi soccorsi agli automobilisti rimasti in panne e sono stati messi a disposizione dei comuni interessati dagli eventi, uomini e mezzi, in particolare pompe idrovore e mezzo meccanico per la rimozione di detriti al fine di ripristinare la viabilità principale.
Successivamente all’arresto delle piogge, le criticità maggiori sono risultate nella città di Catanzaro dove, sin da subito, è mancata l’erogazione dell’acqua che a tutt’oggi persiste a causa della rottura della condotta principale che alimenta il serbatoio di santa Domenica. Una prima riparazione è stata effettuata dalla Sorical nel primo pomeriggio di giovedì 21 novembre u.s., ma non ha portato i risultati attesi, in quanto la stessa condotta è risultata danneggiata in più parti. La situazione si è rivelata talmente complicata, che il trasporto delle attrezzature, tra le quali anche le torri faro e una cellula fotoelettrica messe a disposizione dalla Protezione civile, è avvenuto attraverso un elicottero regionale e le ditte incaricate dalla sorical hanno continuato a lavorare h24 per riuscire a riparare i guasti nel minor tempo possibile.
Alla luce di quanto emerso in termini di danni e disagi, la giunta regionale, nella seduta del 20 u.s., ha adottato una Delibera per il riconoscimento dello stato di emergenza da comunicare al Governo nazionale.
I contatti tra il Capo della Protezione Civile nazionale Gabrielli e il Prefetto di Catanzaro Cannizzaro sono stati continui per il superamento della fase emergenziale. Proprio nell’intento di superare il più rapidamente possibile le criticità post alluvionali, il Prefetto ha convocato, nella data del 22 novembre u.s. il tavolo per l’emergenza idrica, al quale hanno preso parte le maggiori autorità regionali nel settore della protezione civile. In occasione della riunione convocata dal Prefetto, al fine di coordinare e rendere sinergici tutti gli interventi sul territorio, la protezione civile regionale ha messo a disposizione del comune 14 autobotti di cui 3 da 15.000 lt. e 2 da 10.000 idropotabili, provenienti da tutto il territorio regionale che, insieme a quelle private rese disponibili, hanno consentito di fornire un servizio di distribuzione dell’acqua ai cittadini con circa 30 autobotti complessive. Le autobotti sono state assegnate alle varie zone della città in base al quadro delle priorità delineato già dalle prime ore, dal Comune di Catanzaro e, successivamente dal Prefetto Cannizzaro.
Nella mattinata di sabato, inoltre, la Ditta Cristofaro Acqua Calabria di Girifalco, ha messo a disposizione un tir di acqua imbottigliata per la popolazione in difficoltà, in particolare per anziani e disabili, che è stata prelevata con un autoarticolato della Protezione Civile Regionale ed è stata consegnata al Comune di Catanzaro al fine di distribuirla tra la popolazione attraverso il prezioso contributo dei volontari attivati proprio dalla Protezione Civile regionale.
“Indipendentemente da qualsiasi polemica scoppiata in questi giorni, assolutamente fisiologica e priva di fondamenti reali, è necessario riconoscere l’impegno e il lavoro svolto dalla Protezione Civile regionale che ha prestato servizio durante le ore diurne e notturne senza interruzione. Gli eventi eccezionali, in quanto tali, non sono prevedibili ed è di fondamentale importanza riuscire ad individuare, in particolar modo, le procedure da attivare a seguito della prima fase emergenziale nel tentativo di poter soddisfare, in tempo quasi reale, le esigenze di tutti.
In tale ottica la Protezione Civile regionale, anche attraverso l’ottimo coordinamento della Prefettura di Catanzaro, è riuscita a mettere in campo tutte le forze necessarie per poter accelerare il processo di superamento delle criticità. Ora è necessario effettuare una stima dei danni, che verrà fatta dai nostri tecnici sull’intero territorio regionale, per soccorrere le zone più colpite e per comprendere cosa è necessario fare perché in futuro, davanti ad un nuovo alluvione di questa portata, il territorio possa essere più preparato” ha affermato il Sottosegretario alla Protezione Civile regionale, Giovanni Dima.