Inchiesta Sarlo: Scopelliti e Pignatone esclusi da lista testimoni
Il tribunale collegiale di Catanzaro ha escluso il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, e l'ex procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e oggi a capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, dalle liste testimoniali presentate rispettivamente da accusa e difesa nel processo a carico di Alessandra Sarlo, ex commissaria dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia, finita sotto inchiesta proprio per via della sua nomina all'Asp che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata illecita.
I giudici hanno invece ammesso tutti gli altri testimoni richiesti, e l'escussione di quelli chiamati dalla Procura avrà inizio il prossimo 7 aprile. L'imputata risponde di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, accusa formulata nell'ambito dell'inchiesta coordinata dai sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro, Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio. Il procedimento catanzarese a carico della Sarlo rappresenta lo stralcio di una più vasta inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano denominata "Infinito", in cui è stato coinvolto anche il marito della donna, il giudice Vincenzo Giglio.
E l'ipotesi formulata dagli investigatori è che proprio Giglio avrebbe consentito alla moglie di ottenere la nomina al vertice dell'Asp di Vibo, in virtu' dei suoi rapporti con l'ex consigliere regionale calabrese del Pdl, Franco Morelli.
Il segmento d'indagine relativo alla Sarlo fu poi inviato per competenza territoriale da Milano alla Procura di Reggio Calabria, dove però fu poi nuovamente spostato, stavolta alla Procura di Catanzaro competente per tutti i procedimenti che coinvolgono a qualsiasi titolo i magistrati in servizio nella città dello Stretto, essendo l'imputata la moglie di un giudice del distretto reggino. Intanto, a Milano, è già arrivata la decisione di primo grado per Giglio e Morelli, condannati rispettivamente a 4 anni e 7 mesi di reclusione il primo, ed a 8 anni e 4 mesi il secondo. (AGI)